La Nuova Sardegna

Oristano

Un “contratto di fiume” per la vallata del Temo

di Alessandro Farina
Un “contratto di fiume” per la vallata del Temo

Bosa, l’incontro degli amministratori locali con l’assessore Maninchedda Si studia un accordo che coinvolga tutti i Comuni toccati dal corso d’acqua

09 marzo 2017
2 MINUTI DI LETTURA





BOSA. Un “contratto di fiume” per valorizzare il Fiume Temo in tutta sicurezza e senza penalizzazioni per il territorio. È questa l’idea che si sta delineando dopo l’incontro di Cagliari tra gli amministratori comunali di Bosa, i consiglieri regionali del territorio, Augusto Cherchi, e l’assessore regionale ai Lavori Pubblici. Il “Contratto di fiume” sarebbe lo strumento individuato che dovrebbe costituire la piattaforma utile a rispondere anche ad esigenze di valorizzazione del Temo, non solo a Bosa.

La riunione di Cagliari era stata convocata dall’assessore Paolo Maninchedda dopo la richiesta avanzata dal sindaco di Bosa. «È stato un incontro molto utile. Il 10 marzo avremo una prima riunione con i sindaci dei Comuni il cui territorio è attraversato dal Temo proprio per gettare le basi del Contratto di fiume», dice il sindaco, Luigi Mastino. «Una riunione positiva, c’è uno spiraglio di apertura per risolvere questioni di lunga data a Bosa e non solo. Ora occorre presentare proposte concrete, che possano essere vagliate e messe in pratica. Su questo vigilerò con attenzione», commenta il consigliere regionale Augusto Cherchi del Partito dei Sardi, presente insieme al collega dell’Udc Alfonso Marras.

Per il Comune di Bosa erano presenti, oltre al sindaco, l'assessore Alfonso Campus, il consigliere Mario Piras ed i tecnici Diligu e Caboni. Per la Regione l’assessore Paolo Maninchedda ed i responsabili di Distretto idrografico, Direzione generale dell’assessorato, Servizio opere idrauliche di Oristano, Enas e Protezione Civile.

«La nostra proposta è pienamente in linea con il Titolo V del Pai, che richiama appunto al Contratto di Fiume. Strumento che, oltre alle questioni sulle criticità idrauliche e idrogeologiche, permette di guardare ad una programmazione tesa alla valorizzazione dell’intera area fluviale», spiega il sindaco di Bosa.

«Una volta avviato - aggiunge Mastino - sarà possibile ai soggetti aderenti individuare obiettivi e assumere impegni, ha spiegato l’ingegner Melis. Con la possibilità di coinvolgere anche cittadini, operatori, imprese, associazioni in una difesa attiva nelle emergenze, che permetta una mitigazione dei vincoli».

Altro importante passaggio nella riunione quello sulla diga di Monte Crispu, il vero nodo da sciogliere per abbattere il massimo rischio, e relativi vincoli, imposti da Pai e Psff: «Enas ha assunto l’impegno di attivarsi in tempi chiari, per quanto di sua competenza. Finalmente il problema viene quindi affrontato in maniera decisa», dice il sindaco di Bosa. Altri chiarimenti sono poi emersi nell’ambito della Protezione Civile: «Occorre una più capillare rete di sensori, ad esempio, per avere informazioni pluviometriche in tempo reale e quindi margini significativi per decisioni operative in tema di rischio previsionale».

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative