La Nuova Sardegna

Oristano

Abba-exit, Oristano vota: è il primo test in Sardegna sulla gestione dell'acqua

Abba-exit, Oristano vota: è il primo test in Sardegna sulla gestione dell'acqua

Nella città di Eleonora la rivolta contro il gestore unico ha portato al referendum consultivo sull'opportunità che il Comune torni a garantire direttamente il servizio idrico. Per la validità della consultazione decisiva l'affluenza

19 marzo 2017
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ORISTANO. Sono cominciate regolarmente alle 8 di questa mattina 19 marzo 2017 ad Oristano le operazioni di voto per il referendum consultivo sulla opportunità che il Comune possa tornare a gestire direttamente il servizio idrico affidato nove anni fa ad Abbanoa. E' la prima volta in Sardegna che di fatto si sottopone a un test la gestione dell'acqua da parte dell'ente unico Abbanoa. La consultazione è perciò di grande interesse per tutta l'isola

Il quesito che i 26.697 elettori oristanesi troveranno sulla scheda elettorale («Volete voi che il Comune adotti tutti gli atti ed effettui tutte le azioni necessarie affinché Oristano possa gestire direttamente il servizio idrico?») non fa alcun cenno ad Abbanoa, ma nel mirino del comitato promotore del referendum c'è proprio il gestore unico del servizio idrico integrato. Gli elettori che vogliono allontanare Abbanoa dovranno tracciare una croce sul Sì. Quelli a cui sta bene lasciare le cose come stanno dovranno tracciare il segno sul No.

Sull'esito del referendum pesa però il dato di quella che sarà l'affluenza. Perché il risultato sia valido è necessario raggiungere il quorum previsto dal regolamento comunale del 50% più uno degli aventi diritto al voto. Sino alle 20 di stasera si potrà votare nei 36 seggi storici della città.

I primi dati sulla affluenza saranno rilevati alle 12. Poi di nuovo alle 17 e alle 20, chiuse le urne, cominceranno le operazioni di spoglio. In caso di referendum valido e di vittoria del Sì, il Consiglio comunale avrà 30 giorni di tempo per dire se ha intenzione di conformarsi al risultato del voto oppure se intende disattenderlo, come ha il diritto di fare trattandosi di un referendum solo consultivo.

Nel primo caso dovrà indicare i provvedimenti e i tempi di attuazione che intende prendere per adeguarsi al risultato del voto. Nel secondo caso dovrà comunque motivare con delibera i motivi per i quali non intende, invece, recepire le indicazioni degli elettori.

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