Nuovo allarme ambientalista in Sardegna: un decreto apre le porte all'airgun
Un provvedimento del Governo potrebbe ridurre i vincoli. C'è un progetto della Nopec per un tratto di mare di fronte alla costa tra Bosa e la Corsica. Grande preoccupazione per il santuario dei cetacei
ORISTANO. Potrebbe riprendere fiato il progetto della Nopec (o altri simili) che chiede di poter utilizzare la tecnica dell'airgun nel mare di fronte alle coste sarde alla ricerca di giacimenti di idrocarburi. L'are ainteressata si estende dalla costa di Bosa verso nord sino alla Corsica. A lanciare l’allarme è il gruppo di intervento giuridico: «Le prospezioni in mare con airgun e le coltivazioni di idrocarburi in mare e a terra con produzione fino a 182.500 tonnellate di petrolio o 182 milioni di metri cubi di gas annua non faranno la Valutazione di impatto ambientale obbligatoria.
Si deciderà caso per caso se andare a Via senza alcun contraddittorio con cittadini ed enti locali». In sostanza tutte le prospezioni «sia con airgun in mare sia con esplosivi, e i progetti petroliferi di coltivazione di giacimenti con produzione fino a 182.500 tonnellate di petrolio o 182 milioni di metri cubi di gas annua, cioè praticamente la gran parte di quelli del paese, invece di fare la Valutazione d’impatto ambientale, come avviene oggi, potranno partire con il semplice screening».