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Sì della maggioranza al bilancio

Sì della maggioranza al bilancio

L’opposizione abbandona l’aula: «Documento incomprensibile»

06 aprile 2017
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LACONI. Approvati con i soli voti della maggioranza il Bilancio di previsione 2017 e le aliquote Imu e Tari. Voto contrario arriva, invece, dal gruppo di minoranza Laconi bene comune. Per quanto riguarda la Tari «nel corso della discussione abbiamo posto in evidenza come i cittadini non residenti, oltre ad accollarsi una larga fetta del gettito Imu, siano costretti a contribuire sostanzialmente a coprire le spese per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, pur non producendone che in minima quantità».

Al fine di perseguire una ulteriore riduzione dei costi, il gruppo di minoranza ha chiesto che l’amministrazione comunale si faccia portatrice di una proposta rivolta alla Comunità montana perché sia studiata la possibilità di istituire il compostaggio domestico della frazione organica dei rifiuti, con formazione dell’utente e riconoscimento di uno sgravio sulle tariffe. Voto contrario anche sulle aliquote Imu perché secondo la minoranza è mancato un confronto con le parti sociali della comunità. «Abbiamo chiesto - si legge nella dichiarazione di voto del capogruppo Carlo Orgiu - che l’aliquota Imu per altri immobili non locati, proposta allo 0,56 per cento, fosse portata allo 0,46 così anche per le aree edificabili. Risulta evidente che la tassazione sugli immobili è per circa il 90 per cento sulle seconde case e ciò si ripercuote principalmente su eredità familiari inalienabili, causa il calo del mercato immobiliare, e sugli emigrati che tengono a disposizione un punto di appoggio per non tagliare il legame con la terra d’origine».

Sull’approvazione del Bilancio di previsione, il capogruppo di minoranza al termine della discussione ha deciso di abbandonare l’aula: «Devo ammettere di non essere in grado di esprimere un giudizio ponderato - ha detto Orgiu -. L'esposizione del bilancio, infatti, si presenta come coacervo di numeri e intenzioni non meglio identificate e definite. Questa convinzione mi fa decidere di non votare il documento, non con una semplice astensione, ma abbandonando fisicamente l’aula al momento del voto». (Iv.Ful.)

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