La Nuova Sardegna

Oristano

Tolleranza e rispetto si imparano sui banchi di scuola

di Michela Cuccu
Tolleranza e rispetto si imparano sui banchi di scuola

Iniziativa Caritas per riflettere sul fenomeno dei migranti Al De Castro premiati i migliori elaborati proposti dai giovani

08 aprile 2017
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ORISTANO. L’educazione alla tolleranza e all’accoglienza, ma anche l’eliminazione di stereotipi e pregiudizi che portano alla xenofobia e al razzismo, si impara a scuola. Era questo il senso di un importante progetto svolto dalla Caritas diocesana in diverse scuole secondarie di primo grado del territorio. Centinaia gli studenti coinvolti in diversi incontri con gli insegnanti e con operatori della Caritas e mediatori culturali, per affrontare uno dei temi più delicati del momento: quello delle migrazioni. Un percorso culturale e di confronto molto importante che gli studenti hanno completato realizzando dei brevi filmati che ieri, sono stati proiettati al Liceo classico De Castro nel corso di una manifestazione che si è chiusa con la premiazione dei migliori elaborati. Il primo premio è andato al video intitolato “Nessun segno di separazione” realizzato dalla 2° A della scuola secondaria di Genoni. Si è classificato invece al secondo posto il video “A un passo da noi” della 1° e 2° B dell’Istituto comprensivo di Isili. Il terzo premio è infine andato a “Buona fortuna fratello mio” delle seconde A, B e C dell’Istituto comprensivo di Ghilarza. In realtà tutti i lavori realizzati dagli studenti della 3° C di Ollastra; dalla 2° D di Zerfaliu; dalla 1° A della scuola di Genoni e dalla 1° A di Laconi, sono stati apprezzati dal pubblico e dalla giuria. Il progetto, che ha coinvolto anche le scuole secondarie di primo grado di San Vero Milis, Nurallao e Ovodda (ieri, non presenti alla giornata conclusiva) è servito a far riflettere i ragazzi sui temi importanti dell’accoglienza e della conoscenza, portandoli anche a confrontarsi con gli adulti. Infatti, come ha spiegato ieri la direttrice della Caritas diocesana, Giovanna Lai, alcune scuole hanno completato il percorso con interviste fra gli abitanti dei centri interessati sul loro rapporto con la migrazione di ieri e l’immigrazione di oggi. «Con gli studenti abbiamo parlato della necessità di una accoglienza di immigrati e profughi che si basi sul rispetto reciproco, la conoscenza e la solidarietà». L’arcivescovo Ignazio Sanna, ha introdotto la manifestazione con una riflessione. «Gli italiani, durante la loro migrazione alla ricerca di lavoro ad esempio in Germania, a loro volta hanno conosciuto poco rispetto e mancanza di solidarietà. Indicati come sfaticati ma anche incapaci di lavorare, sono riusciti a cancellare gli stereotipi e, a farsi rispettare ed apprezzare in tutto il mondo». Il dirigente scolastico del De Castro, Pino Tilocca, ha parlato dei vari percorsi che gli studenti del liceo stanno svolgendo anche attraverso l’alternanza scuola-lavoro, nei centri di accoglienza.

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