La Nuova Sardegna

Oristano

Rogo del 2014 a Marrubiu, tra i responsabili c’è l’Enel 

di Enrico Carta
Rogo del 2014 a Marrubiu, tra i responsabili c’è l’Enel 

Chiamata in causa dalla parte civile che tutela le aziende devastate dall’incendio Il gestore dell’energia elettrica rischia di dover pagare un maxi risarcimento

07 giugno 2017
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MARRUBIU. Chi paga i danni? Da ieri in una fila nella quale non avrebbe voluto essere inserito c’è l’Enel. Individuato dall’avvocato Gianfranco Sollai quale responsabile civile per il rogo del luglio verrà chiamato in causa dal giudice per le udienze preliminari che poi prenderà la decisione finale il 3 ottobre. Dovrà stabilire se accogliere o meno la richiesta del pubblico ministero Rossella Spano che ha sollecitato il rinvio a giudizio per le tre persone accusate di incendio colposo. Sono Sono il mogorese Enrico Onnis, 54 anni, Carlo Spigarolo, comasco di 55 anni, e Silvio Ruggiero, cagliaritano di 50 anni. Quest’ultimo è il responsabile della zona di Oristano per l’Enel, mentre i primi due sono rispettivamente il responsabile dell’unità operativa che non avrebbe agito tempestivamente nonostante le segnalazioni di malfunzionamento del sezionatore da cui partirono poi le scintille che originarono il devastante rogo e il responsabile della distribuzione territoriale dell’energia elettrica per l'intera Sardegna.
La vera novità dell’udienza di ieri è però legata proprio alla richiesta dell’avvocato di parte civile Gianfranco Sollai che rappresenta una serie di aziende agricole, zootecniche e artigianali che finirono in cenere a causa del passaggio delle fiamme – tra le parti civili c’è anche il Comune di Marrubiu assistito dall’avvocato Cecilia Fa’ –. Secondo le perizie e le indagini affidate a esperti e agli agenti del Corpo Forestale della stazione di Marrubiu, il sezionatore della linea elettrica che si trova tra Is Bangius e Masongiu sprigionava scintille da diverse ore e più volte il guasto fu segnalato al gestore della rete energetica. A tarda sera, partì la scintilla che scatenò l’inferno fermato dopo che le fiamme avevano già cancellato tante piccole storie di fatica quotidiana e 792 ettari di territorio.
Adesso a rischiare di dover pagare il risarcimento dei danni, accanto ovviamente ai tre imputati difesi dall’avvocato Pier Luigi Concas, c’è proprio l’Enel e, se si dovesse arrivare ad individuare una simile responsabilità, l’ammontare dei danni sarà di svariate centinaia di migliaia di euro e probabilmente toccherà cifre a sei zeri. Prima però ci sono da fare svariati passaggi processuali. Intanto il giudice il 20 giugno citerà l’Enel, quindi si tornerà in aula il 3 ottobre e sarà allora che si capirà che strada prenderanno i tre imputati e le questioni legate al risarcimento danni, dal momento che in quella data verrà deciso anche l’eventuale rinvio a giudizio oppure un proscioglimento.
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