La Nuova Sardegna

Oristano

Doddore Meloni torna in carcere a Uta 

Doddore Meloni torna in carcere a Uta 

Il presidente di Meris era stato ricoverato a Cagliari ma la degenza è durata solo una notte. Proteste

15 giugno 2017
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ORISTANO. Una flebo e qualche esame di routine al Pronto soccorso e poi subito dimesso e riaccompagnato nel carcere di Uta. Per la dottoressa che martedì notte lo ha visitato al Pronto Soccorso dell'Ospedale Santissima Trinità di Cagliari dopo 47 giorni di sciopero della fame in carcere, le condizioni del presidente del Movimento indipendentista Meris Doddore Meloni non erano abbastanza gravi per ordinarne il ricovero e alle 23 lo ha dimesso e rimandato nel carcere di Uta, dove è arrivato stanco e provato intorno alla mezzanotte. Il suo legale, l'avvocato Cristina Puddu, lo ha scoperto solo ieri mattina, quando lo ha cercato inutilmente nei reparti del Santissima Trinità e non l'ha presa molto bene.

«Siamo in una situazione terribile –, ha commentato spiegando che da giorni Meloni «ta vomitando i succhi gastrici e la sua condizione di disidratazione e sofferenza è arrivata a un livello critico» e accusando la dottoressa del Pronto soccorso di avere non solo «minimizzato la situazione, eseguendo esami di routine», ma anche di avere espresso nei confronti di Meloni «con fare aggressivo e contrariato un giudizio personale teso a sminuire e delegittimare la protesta dello sciopero della fame».

Meloni comunque non ha alcuna intenzione di interrompere la sua protesta. In un messaggio affidato al suo avvocato, ha spiegato di provare un senso di vergogna per un popolo che «non fa nulla per lo stato in cui è ridotta la propria terra e accetta ogni sopruso e ogni inquinamento – ma che – er nostra fortuna una speranza c'è ancora. Perché attorno a questa battaglia ci sono uomini e donne che mi stanno dando la loro solidarietà, anche se le nostre Istituzioni sono zitte e mute».

Francesco G. Pinna

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