La Nuova Sardegna

Oristano

Nemesi storica, a palazzo Aymerich incontro anti-Savoia 

di Ivana Fulghesu
Nemesi storica, a palazzo Aymerich incontro anti-Savoia 

Iniziativa a Laconi sull’operato dei monarchi in Sardegna L’evento nel palazzo che appartenne ai sostenitori sabaudi

15 giugno 2017
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LACONI. Quasi per una sorta di nemesi storica, sabato palazzo Aymerich ospiterà una “manifestazione anti Savoia” con la presentazione del libro di Francesco Casula “Carlo Felice e i tiranni sabaudi.” L’iniziativa si svolge, infatti, nella sala del piano nobile del palazzo Aymerich, dimora degli ultimi feudatari di origine catalana di Laconi, passati poi tra i maggiori sostenitori della monarchia sabauda. L’incontro è anche l’occasione per ribadire l’importanza, soprattutto per le nuove generazioni, dello studio della storia della Sardegna con la presentazione di una proposta di legge sull’insegnamento della storia sarda nelle scuole. Il gruppo consiliare locale «Insieme Per Laconi» e su Coordinamentu pro Su Sardu Ufitziale”, associazione di tutela della politica linguistica, partiranno dalla presentazione del libro di Francesco Casula per proporre una riflessione storica sull'operato dei monarchi piemontesi in Sardegna. Sono previsti gli interventi di Simona Corongiu, animatrice del Gruppo Insieme per Laconi, Giuseppe Melis, docente dell'Università di Cagliari, Paolo Cossu, editore, Paolo Pisu, esponente della Tavola Sarda della Pace. Ll'associazione politico-culturale “Sardos”, presenterà un progetto di legge per l'insegnamento della storia sarda nelle scuole.

L’appuntamento è di stretta attualità dopo le recenti vicende che hanno coinvolto il comune ogliastrino di Lanusei al quale il Prefetto di Nuoro ha negato la possibilità di cancellare la nomenclatura sabauda dalla toponomastica del paese. Gli stessi Casula e Melis, rispettivamente autore e prefatore del libro, sono fondatori a Cagliari di un movimento che ha come obiettivo la rimozione della statua di Carlo Felice dall'omonima piazza. «Abbiamo organizzato questa manifestazione - spiega la consigliera comunale Simona Corongiu - perché in seguito alle recenti vicende è necessaria una sensibilizzazione della popolazione, delle associazioni e dei movimenti identitari che non sia una sterile protesta rituale. L'opportuna presentazione di una proposta di legge può aiutare i sardi a leggere meglio la propria storia e il proprio presente».

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