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Legge sui tartufi, Dedoni protesta per il nuovo rinvio
LACONI. «L’ennesimo rinvio dell’esame della legge per la regolamentazione della raccolta dei funghi epigei ed ipogei spontanei, che torna in commissione per la terza volta, è il frutto della volontà...
18 giugno 2017
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LACONI. «L’ennesimo rinvio dell’esame della legge per la regolamentazione della raccolta dei funghi epigei ed ipogei spontanei, che torna in commissione per la terza volta, è il frutto della volontà di una fronda trasversale che sin dall’inizio della legislatura sta facendo di tutto per proteggere chi si impadronisce impunemente di una delle nostre risorse più pregiate, devastando l’ambiente e portando via il reddito alle comunità locali». Il capogruppo consiliare dei Riformatori, Attilio Dedoni, commenta così la decisione del Consiglio regionale di rinviare ancora una volta la discussione del testo unificato.
«La posizione di intralcio assunta da frange dei due schieramenti non consente di approvare una proposta attesa da diversi territori, i quali vedono depauperata una risorsa che potrebbe invece rappresentare un’importante occasione di rilancio», sottolinea Dedoni.
Secondo il consigliere regionale «oggi, chi vuole portare avanti una seria attività imprenditoriale si trova a scontrarsi con la concorrenza sleale di chi si improvvisa raccoglitore, speculando sulla vendita sottobanco di prodotti privi di certificazione, senza alcuna tutela per i consumatori. Si arriva all’assurdo dei raccoglitori che vengono dalla penisola a razziare il nostro sottobosco, per poi portare i tartufi oltre Tirreno e venderli a caro prezzo con la certificazione di altri territori, senza generare alcuna ricaduta in Sardegna».
Il nuovo rinvio, per Dedoni, «dimostra come le enunciazioni sulla tutela e sulla valorizzazione delle tipicità dei territori, sia in chiave commerciale che come strumento di promozione turistica, siano slogan buoni soltanto per raccattare qualche voto in più».
«La posizione di intralcio assunta da frange dei due schieramenti non consente di approvare una proposta attesa da diversi territori, i quali vedono depauperata una risorsa che potrebbe invece rappresentare un’importante occasione di rilancio», sottolinea Dedoni.
Secondo il consigliere regionale «oggi, chi vuole portare avanti una seria attività imprenditoriale si trova a scontrarsi con la concorrenza sleale di chi si improvvisa raccoglitore, speculando sulla vendita sottobanco di prodotti privi di certificazione, senza alcuna tutela per i consumatori. Si arriva all’assurdo dei raccoglitori che vengono dalla penisola a razziare il nostro sottobosco, per poi portare i tartufi oltre Tirreno e venderli a caro prezzo con la certificazione di altri territori, senza generare alcuna ricaduta in Sardegna».
Il nuovo rinvio, per Dedoni, «dimostra come le enunciazioni sulla tutela e sulla valorizzazione delle tipicità dei territori, sia in chiave commerciale che come strumento di promozione turistica, siano slogan buoni soltanto per raccattare qualche voto in più».
