La Nuova Sardegna

ORISTANO. Il caso di Doddore Meloni, l’indipendentista di Terralba che da 57 giorni attua lo sciopero della fame, arriva all’attenzione del presidente della Repubbblica Mattarella, del premier Gentiloni e del ministro della Giustizia Orlando, attraverso una lettera aperta scritta dall’europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghzio. Borghezio chiede un intervento : «Mi rivolgo a voi - scrive - per chiedere un intervento urgente sul caso umano di Meloni». Il leader del movimento indipendentista Meris è stato recentemente ricoverato in ospedale a Cagliari ma è stato subito dimesso e riportato in carcere, a Uta. «Non riesco a credere che lo Stato italiano possa macchiarsi della vergogna di chi, in altro Paese europeo, lasciò morire in circostanze analoghe, dopo 68 giorni, il patriota indipendentista Bobby Sands», attacca Borghezio.

Intanto, il suo avvocato Cristina Puddu, ha presentato una nuova istanza di detenzione domiciliare al magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Cagliari. «Se la precedente valutazione del magistrato Amato – afferma l’avvocato Puddu – è stata basata sulle informazioni offerte dal Coordinatore sanitario della casa circondariale di Uta, assolutamente superficiali e sminuenti la reale gravità delle condizioni di Meloni, fondate “sull’aspetto clinico esteriore ancora ben conservato”, e quindi non in concreto pericolo di vita, adesso, stante anche la mancata autorizzazione a far visitare il Meloni dal proprio medico curante, quale consulente di fiducia, si chiede che il Magistrato acquisisca tutta la documentazione medica aggiornata e completa degli esiti e referti di laboratorio e clinici».

«Ormai – conclude l’avvocato Cristina Puddu – è diventato tristemente chiaro, che il tempo di Doddore Meloni si sta rapidamente consumando e non si deve più aspettare, altrimenti poi sarà troppo tardi, e chi deve decidere della sua vita dopo ne sarà responsabile di fronte a tutti».