La Nuova Sardegna

Oristano

Ancora fiamme alle pendici del Grighine 

di Simonetta Selloni
Ancora fiamme alle pendici del Grighine 

Mogorella, terzo attacco incendiario in quattro giorni. Ben sei punti fuoco lungo la Sp 35, necessario l’impiego di 3 elicotteri

26 giugno 2017
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MOGORELLA. È una follia, ma c’è del metodo. Per la terza volta in cinque giorni il Monte Grighine scampa a un attacco di fuoco che se non lo ha devastato, ha prodotto comunque oltre quattrocento ettari di territorio percorso dalle fiamme, campi e coltivazioni distrutti, almeno otto aziende seriamente danneggiate. Ieri, nuova azione mirata e scientifica: almeno sei punti fuoco lungo l’asse stradale, la Sp 35, che collegaVilla Sant’Antonio, Mogorella e Ruinas. Sei punti fuoco significa che qualcuno si è preso la briga di percorrere in macchina quella strada, di fermarsi di tanto in tanto e dare fuoco con sistematicità, per creare un fronte di accerchiamento del monte.

Tutto questo è accaduto passate da poco le 12, in una giornata da bollino rosso per il caldo e con quel tanto di vento sufficiente a trasportare i peggiori propositi degli incendiari. Le fiamme si sono rapidamente propagate e hanno provocato l’immediata mobilitazione dell’apparato antincendi. A terra, le squadre del Corpo forestale, Forestas, i Vigili del fuoco da Oristano e Ales. Ma non sarebbero bastate a contenere il fuoco: sono intervenuti anche tre elicotteri da Fenosu, Anela e Sorgono.

Ore e ore di lavoro, seppure il bilancio non è devastante (ma è ancora da fare) come per il rogo di quattro giorni fa. A facilitare l’intervento è stata, paradossalmente, la linea d’attacco scelta dai piromani, e il fatto che comunque si snodasse per i bordi della strada. Questo ha aiutato le squadre a terra e ha delineato una direttrice piuttosto omogena sulla quale intervenire. Ma gli elicotteri hanno operato fino al pomeriggio inoltrato, e le operazioni di bonifica, cioè le azioni che tecnicamente riducono il rischio di una ripresa dell’incendio, si sono concluse attorno alle 20.

Contemporaneamente, un altro incendio si è sviluppato a Bosa, nella zona di S’Aladerru: per contenere le fiamme sono in questo caso bastate le squadre a terra, del Corpo forestale e dei Vigili del fuoco di Macomer.

Oggi sarà tempo di bilanci più precisi sulla devastazione nel Grighine. Difficile capire cosa possa spingere qualcuno a azioni sistematiche di attacco. Non c’è un ritorno economico, non ci sono margini razionali che lascino intravedere vantaggi da una condotta che mette a rischio il territorio, aziende, la vita di chi lavora in campagna e che in alcuni casi arriva a sfiorare anche i paesi. Il caldo e il vento non aiutano. Resta la speranza che le indagini conducano a qualcosa di concreto, in una concatenazioni dove, tolto il metodo, resta la follia di gesti inspiegabili.

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