La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, la sanità non si tocca Voto unanime in Consiglio 

di Alessandro Farina
Bosa, la sanità non si tocca Voto unanime in Consiglio 

Ribadita la necessità di dover garantire l’assistenza continua nelle zone disagiate  Inviato un documento alla Regione in vista del riordino della rete ospedaliera

01 luglio 2017
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BOSA. Occasione per mettere qualche puntino sulle “i” nelle varie posizioni in tema di riforma ospedaliera regionale, con finale al calor bianco tra Piero Franco Casula e il consigliere regionale Domenico Gallus, il pomeridiano consiglio comunale di ieri nell’aula di piazza Carmine ribadisce le richieste avanzate dall’assemblea civica di Bosa ad aprile 2016. Questa volta però con un “cappello”, che sintetizza l’esito del nuovo dibattito e fa dei punti della ribadita delibera sullo status degli ospedali in zona disagiata la base per le richieste di modifica della proposta di legge in materia di riorganizzazione ospedaliera in Sardegna presentata dalla giunta Pigliaru. Da inviare al presidente della commissione regionale alla sanità e se necessario da utilizzare come vademecum per eventuali emendamenti. Questa la proposta messa ai voti dal sindaco Luigi Mastino e approvata all’unanimità dall’assemblea civica, con l’assenso dei consiglieri regionali Alfonso Marras (in doppia veste di consigliere comunale dell’Udc), Antonio Solinas, Mario Tendas e Domenico Gallus, intervenuti in avvio di dibattito. Che concordano su quelle che il documento approvato nel 2016 a Bosa chiamava “Clausole di garanzia” in tema di “stabilimenti in zona disagiata”. Cioè gli ospedali minori, A.G. Mastino compreso, che operano in zone distanti dai principali centri sanitari e che resterebbero prive di servizi sanitari essenziali. Autonomia della chirurgia, con reperibilità nelle 24 ore in caso di emergenza; pronto soccorso indipendente dall’Areus, quando operativo, e slegato da quote di accessi; status di ospedale non legato a scadenze temporali (la proposta di legge prevede il 2018) e tanto meno all’istituzione del servizio di elisoccorso, i punti principali di convergenza. Sui quali l'assemblea ha dibattuto non poco, considerato che a breve della proposta dell’esecutivo Pigliaru sul riordiono ospedaliero si occuperà la sesta commissione della Regione. Con i consiglieri regionali presenti a Bosa ieri pronti a presentare anche emendamenti in caso di necessità, per garantire la salute in territori dove per varie ragioni – collegamenti viari difficili, numero sempre più crescente di anziani – non possono essere ridotti i servizi sanitari già presenti, la linea comune. In finale di seduta duro scontro fra Piero Franco Casula, che ha criticato più volte la firma dell’atto aziendale della Asl nel settembre 2015 da parte della Conferenza socio assistenziale di Oristano in riferimento ai posti letto di chirurgia al Mastino di Bosa, e Domenico Gallus, che ne ha difeso le scelte.

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