La Nuova Sardegna

Oristano

Siccità, primi risultati con la turnazione 

di Simonetta Selloni
Siccità, primi risultati con la turnazione 

Il nuovo sistema di irrigazione imposto dal Consorzio di Bonifica ha limitato i danni, ma gli interventi non sono finiti

03 luglio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Le buone notizie sono due. La prima è che, rispetto allo scorso anno, molto meno siccitoso, i consumi registrati dagli agricoltori che ricevono l’acqua dal Consorzio di bonifica dell’Oristanese, sono gli stessi a livello assoluto. E questo nonostante la terra assetata abbia richiesto l’utilizzo dell’acqua anche per essere preparata per le colture. La seconda buona notizia, è che a luglio si interromperà lo stacco pomeridiano previsto dal “nuovo corso” avviato dal commissario, Andrea Abis, con le turnazioni nell’irrigazione. Una vera e propria rivoluzione nei consumi idrici dettata dalla necessità di lavorare con anticipo sugli scenari futuri. Per risparmiare acqua e energia. «Il rischio, se non si attua una politica di razionalità di sistema, è che il prossimo anno al primo aprile si arrivi con la diga del Tirso a quota 270 milioni di metri cubi d’acqua. Vuol dire problemi con le colture, dover razionare da subito», spiega Abis. Senza la politica delle turnazioni, c’è la fondata possibilità che non si arrivi preparati a emergenze ulteriori. «E noi dobbiamo dare ai nostri consorziati rassicurazioni sul fatto che le colture si porteranno a termine nei modi dovuti. Il modo è evitare i picchi di consumo», dice ancora Andrea Abis.

Quest’anno le colture, nel comprensorio sud di Arborea, ad esempio, stanno evolvendosi con almeno quindici giorni di anticipo rispetto alla stagionalità classica. Mais, essenzialmente; le esigenze dei consumi sono quelle di luglio inoltrato e di agosto. Per gli agricoltori è dura entrare nel meccanismo mentale dell’esigenza di razionalizzare il consumo dell’acqua. «Ne stiamo parlando molto, ci sono continui incontri e confronti. Il principio è che bisogna arrivare preparati all’emergenza, e bisogna prepararsi quando ci sono le risorse, idriche in questo caso. Solo così si può dare una prospettiva meno insicura agli agricoltori», conclude Abis. La rivoluzione delle turnazioni ha insita la difficoltà del fatto che riguarda migliaia di operatori. Il meccanismo funziona se ognuno fa la sua parte. C’è anche l’altra difficoltà: si tratta di razionalizzare colture diversissime, in comprensori diversi con esigenze che cambiano. Mais, riso, angurie, per fare qualche esempio. Poi: un conto è coltivare ad Arborea, un conto è coltivare nella zona di Cabras. Discorso a parte meritano le infrastrutture: ci sono priorità sulle quali intervenire. Ad Arborea, a settembre saranno investiti oltre 2 milioni di euro per il lotto sud dell’impianto 10. Si dovrà rifarlo. Ma non basterà. Ecco perché il mosaico della pianificazione irrigua è un paziente lavoro dove serve la collaborazione di tutti e la capacità progettuale per far tornare tutti i tasselli. Inutile dire che la rivoluzione, per essere portata a compimento, richiederà degli anni.

In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative