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Sull’acqua è scontro sindaco-opposizione

Sull’acqua è scontro sindaco-opposizione

LACONI. Prosegue a suon di documenti la querelle tra maggioranza e opposizione sulle problematiche dell’acquedotto rurale e sull’emergenza siccità in relazione all’ordinanza del 16 giugno che limita...

06 luglio 2017
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LACONI. Prosegue a suon di documenti la querelle tra maggioranza e opposizione sulle problematiche dell’acquedotto rurale e sull’emergenza siccità in relazione all’ordinanza del 16 giugno che limita l’utilizzo dell’acqua esclusivamente ad uso zootecnico. Ordinanza contestata da un nutrito gruppo di utenti che la ritengono inadeguata alla reale situazione. Posizioni emerse in occasione delle due assemblee pubbliche, il 28 e 30 giugno, alle quali il primo cittadino non ha partecipato, e ribadite, dagli stessi utenti, lunedì mattina in un incontro in municipio.

Il gruppo di maggioranza “Giovine Laconi” difende l’amministrazione per avere «dimostrato - scrive in un comunicato - senso civico e piena consapevolezza del problema, senza mai rifiutare il confronto».

«I gruppi consiliari di minoranza – si legge nello stesso documento - hanno dimostrato una pesante pochezza politica nello scaricare su questa amministrazione un problema che si sarebbe dovuto affrontare nelle passate consiliature».

Immediata la replica delle opposizioni “Insieme per Laconi” e “Laconi bene comune”. «Non vogliamo certo strumentalizzare l’assenza del primo cittadino, però, è vero che spesso e volentieri si sottrae al confronto e dialogo con le opposizioni. La verità è che la sindaca non è sembrata molto preparata sull’argomento, dimostrando di non conoscere il numero complessivo degli utenti e, quel che è più grave, di non essere in grado di fornirci, se non in maniera generica, i dati dell’emergenza idrica relativi alla situazione concreta di Laconi».

La minoranza chiede apertura al dialogo e chiarimenti. «Ci chiediamo – scrivono i capigruppo Simona Corongiu e Carlo Orgiu - sulla base di quali elementi la sindaca ha valutato l’emergenza e la conseguente necessità di ridurre in maniera così drastica l’erogazione dell’acqua. Come si può prendere una tale decisione se non si conosce l’effettiva portata dell’acqua delle diverse sorgenti? Come si può valutare il fabbisogno se non si conosce il numero complessivo degli utenti e quello specifico degli allevatori? Se poi non si conoscono, neanche, i dati sui consumi, come si può dire che le risorse idriche non sono sufficienti per tutti gli usi?». (Iv.Ful.)

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