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Arrivano i fondi per il pavimento del muraglione

BOSA. Buone notizie in arrivo da Cagliari per il ripristino della pavimentazione lungo il muraglione Caduti di Cefalonia a Bosa Marina. «Con la delibera numero 33/17 della Giunta regionale sono...

07 luglio 2017
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BOSA. Buone notizie in arrivo da Cagliari per il ripristino della pavimentazione lungo il muraglione Caduti di Cefalonia a Bosa Marina. «Con la delibera numero 33/17 della Giunta regionale sono stati finanziati, su proposta dell’assessorato ai Lavori Pubblici, i lavori di ripristino della strada di collegamento fra la terra ferma e l’isola Rossa», annuncia il consigliere regionale del Partito dei Sardi Augusto Cherchi.

Costruita nel dopoguerra la struttura è interamente rivestita in conci di trachite rossa. Sino agli anni ottanta quando, per permettere l’accesso più agevole ad auto e carrelli con barca al seguito in direzione del porticciolo realizzato sotto il faro e dello scalo di alaggio dei natanti sotto la torre, la pavimentazione venne bitumata. Negli anni novanta il mare fece la sua parte smantellando letteralmente il tappetino e rispetto al non proprio estetico manto nero il Genio Civile ci mise una pezza, rivestendo sul lato est ed ovest il muraglione con lastre di pietra di colore grigio.

Le tempeste invernali e le potenti onde che si abbattevano ancora sul muraglione non perdano anche stavolta, e più parti del rivestimento col tempo sono saltate, regalando uno scenario a macchia di leopardo, con le buche ricoperte di cemento che il sole ed il sale hanno sbiancato.

Il finanziamento permetterà ore di sopperire al danneggiamento dell’opera pubblica. «Finalmente viene ripristinata la pavimentazione e si risponde, oltre che ad una necessaria messa in sicurezza della strada, ad un problema estetico, tenuto conto anche del gran numero di persone che ogni anno visitano la torre», spiega Cherchi.

Con un contributo di 140.000 euro affidati dalla Regione a fine 2016 si è provveduto a mettere in sicurezza i conci in trachite che rivestono la struttura, da qualche anno protetta dalla nuova diga foranea alla foce del Temo, dove è stato ripristinato anche il sistema di illuminazione notturna. La Torre però resta ancora chiusa a causa della necessità di reperire le risorse per mettere in sicurezza parapetto e muretti nel percorso di accesso alla sommità dell’isolotto vulcanico. (al.fa.)

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