La Nuova Sardegna

Oristano

Doddore è morto, ma la giustizia attende la comunicazione ufficiale

Indipendentisti veneti in tribunale per solidarietà con Doddore Meloni
Indipendentisti veneti in tribunale per solidarietà con Doddore Meloni

Udienza in tribunale all'indomani del funerale del leader indipendentista: in aula una delegazione di secessionisti veneti

10 luglio 2017
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ORISTANO. Oggi, lunedì 10 luglio,  davanti al giudice monocratico del Tribunale, era in calendario uno dei processi a carico di Doddore Meloni. Dopo la morte dell'indipendentista di Terralba, avvenuta mercoledì scorso in stato di detenzione a conclusione di uno sciopero della fame durato oltre due mesi, il procedimento a suo carico, però, non si è potuto chiudere con la classica formula «non doversi procedere per morte del reo» perché al Tribunale la notizia di pubblico dominio della morte e del funerale celebrato ieri non è sufficiente.

«Dobbiamo aspettare il certificato di morte» ha spiegato il giudice disponendo il rinvio a lunedì prossimo 17 luglio. Intanto, però, l'avvocata Cristina Puddu ha preannunciato che presenterà formalmente una eccezione di incostituzionalità. «La Costituzione - ha spiegato Puddu - dice che qualsiasi cittadino deve ritenersi innocente sino a quando non viene pronunciata a suo carico una condanna definitiva e per questo motivo non può essere utilizzata per l'archiviazione del procedimento la formula non doversi procedere per morte del reo».

Se non sarà accolta in questa occasione, l'istanza verrà riproposta per ognuno dei vari processi ancora aperti a carico dell'indipendentista di Terralba. Al termine dell'udienza una delegazione di indipendentisti veneti presente in aula ha inneggiato a Doddore Meloni accusando lo Stato italiano di averlo lasciato morire in carcere.

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