La Nuova Sardegna

Oristano

Nell’Alto Oristanese nuove restrizioni per la crisi idrica

PAULILATINO. Gli appelli verbali a un uso razionale e responsabile dell’ acqua si sono trasformati in un’ordinanza che impone limiti precisi sulle quantità da attingere e sulla destinazione finale...

12 luglio 2017
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PAULILATINO. Gli appelli verbali a un uso razionale e responsabile dell’ acqua si sono trasformati in un’ordinanza che impone limiti precisi sulle quantità da attingere e sulla destinazione finale della preziosa risorsa.

Ieri il sindaco ha disposto una serie di prescrizioni a carico dei cittadini per evitare abusi e sprechi e per limitare alle più strette necessità l’uso dell’acqua immessa nella rete urbana e incanalata in fonti e serbatoi pubblici. Per evitare il prosciugamento dei pozzi comunali di Marzas, Sa Pirighedda e Lugherras, destinati a uso irriguo e zootecnico, il prelievo massimo giornaliero è stato fissato a quota mille litri pro capite.

Le restrizioni riguardano anche l’acqua potabile che, in base al provvedimento firmato da Domenico Gallus, non può essere utilizzata per annaffiare orti e giardini e comunque per scopi diversi da quelli domestici o legati all’attività degli esercizi pubblici. La stessa regola è estesa ai punti di prelievo funzionali all’attività delle aziende zootecniche, le uniche autorizzate a usufruire dei pozzi pubblici.

E una stretta arriverà per chi dovesse rendersi responsabile di abusi realizzando argini e deviazioni dei corsi d’acqua con lo scopo di irrigare le colture.

L’ennesima restrizione è sintomatica di una situazione che si fa ogni giorno più difficile a causa della siccità. E se Paulilatino ha una difficoltà in più nel razionalizzare un sistema di approvvigionamento a gestione autonoma, anche gli altri Comuni della zona sono alle prese con serie criticità. Misure analoghe erano state adottate tempo fa dalle amministrazioni di Bidonì, Fordongianus, Sorradile e Samugheo e nei giorni scorsi il Comune di Abbasanta ha diramato un avviso raccomandando un uso oculato dell’acqua potabile. La situazione nelle campagne si aggrava progressivamente: a Ghilarza la portata di alcuni pozzi è scesa da cinquemila litri all’ora a duemila. Emblematico il caso di Perdigheddu Malosa, dove il livello dell’acqua dell’abbeveratoio scende rapidamente al minimo creando problemi all’approvvigionamento idrico del bestiame allevato in zona. Per aumentare la capienza sarà collocato il vecchio vascone che si trova in località Caredda, inutilizzato da tempo.

Maria Antonietta Cossu

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