La Nuova Sardegna

Oristano

Area industriale, si profila un futuro pieno di energia

Area industriale, si profila un futuro pieno di energia

Approvato il bilancio del Consorzio: attivo di 130mila euro Prospettive legate ai depositi del gas e alla rete del metano

13 luglio 2017
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ORISTANO. Un futuro luminoso, alimentato a gas naturale liquefatto sembra attendere l’area industriale di Oristano. Ne sono convinti al Consorzio, in virtù dei diversi progetti che vedono l’agglomerato che sorge tra Oristano e Santa Giusta al centro dell’interesse di diverse aziende. E proprio l’energia è diventata il fulcro, quasi il core business dell’ente consortile che nei giorni scorsi ha approvato il proprio bilancio consuntivo 2016, con un utile di esercizio di quasi 130mila euro.

«Il 2016 è stato per il Consorzio un anno importante perché sono giunti a maturazione alcuni progetti strategici che andranno a valorizzare ulteriormente l’Area industriale ed il porto - spiega il presidente Massimiliano Daga -. Tra questi si segnala l’avanzato stato delle procedure per la realizzazione dei 3 depositi costieri di Gnl in programma nel porto, presentati da HiGas, Edison e Ivi Petrolifera, che renderanno centrale il territorio oristanese nella strategia di metanizzazione della Sardegna».

Interventi che dovrebbero collegarsi al progetto per la realizzazione di una dorsale sarda del gas: in ballo due proposte presentate dalle società Sgi e Snam, nonché con la rete di distribuzione del metano nell’Area Industriale che la Regione ha deciso di finanziare al Consorzio.

«Si attendono - dice ancora il presidente Daga - minori costi energetici per le imprese e per l’autotrasporto pesante, ed un incremento dei traffici portuali per la possibilità di effettuare il bunkeraggio delle navi con il Gnl, combustibile oggi fortemente incentivato anche nel trasporto marittimo, soprattutto nel settore crocieristico che potrebbe trovare quindi ulteriori motivazioni per intensificare gli scali al porto di Oristano».

Nel 2016 è stato avviato, per essre e completato nel primi mesi del 2017, il convogliamento all’impianto di depurazione consortile degli altri nove Comuni previsti dal Piano Regionale (che si uniscono quindi a Oristano, Cabras, Santa Giusta e Palmas Arborea che già conferivano unitamente all’Area Industriale), e sono stati contemporaneamente dismessi i vecchi depuratori, oramai obsoleti e non più in grado di assicurare un efficiente trattamento depurativo dei reflui fognari.

Il 2016 è stato anche il primo anno completo di gestione da parte del Consorzio dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Arborea. «I risultati ottenuti - dice Daga - sono molto soddisfacenti e confermano ampiamente le previsioni che erano state assunte come base della decisione di risolvere anticipatamente la concessione con il precedente gestore, Intercantieri Vittadello e di assumere la gestione diretta. Nel 2015 si profilava la necessità di aumentare la tariffa di smaltimento del secco a circa 200 euro a tonnellata per far fronte ai maggiori costi di smaltimento in impianti esterni e a quelli per le spese di ricopertura della discarica ed il post-esercizio trentennale. Con i risparmi conseguiti è stato invece possibile, lasciando la tariffa invariata, assorbire i maggiori costi di smaltimento ed aumentare notevolmente) la misura degli accantonamenti per la ricopertura finale della Discarica».

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