La Nuova Sardegna

Oristano

Manifestazioni con cavalli c’è un codice condiviso

di Piero Marongiu
Manifestazioni con cavalli c’è un codice condiviso

Le procedure indicate dal questore di Oristano coinvolgono tutti i protagonisti I risultati già evidenti: nessuna denuncia è stata registrata per l’Ardia a Sedilo

16 luglio 2017
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ORISTANO. Molte volte, quando si tratta di manifestazioni che coinvolgono persone, pubblico e cavalli, alla richiesta da parte delle autorità di osservare scrupolosamente le norme in vigore relative alla sicurezza e al benessere animale, da più parti si sente dire: “Si è sempre fatto così. Questa è la nostra tradizione, perché dobbiamo cambiare?”. Ma anche le tradizioni, senza alcun dubbio importanti, devono essere proposte nel rispetto delle regole. L’organizzazione di eventi che portano migliaia di spettatori, come le Ardie a cavallo, non possono avere un’organizzazione improvvisata. Ci vogliono figure capaci, ben identificabili, che si assumano, ognuno per quanto di propria competenza, le responsabilità concernenti l’organizzazione in un discorso di “sicurezza partecipata”. È nel rispetto di questa filosofia che il questore di Oristano, Giovanni Aliquò, ha messo a punto un documento condiviso che va in ordine al rispetto dei compiti di ognuno: organizzatori, forze dell’ordine, pubblico, cavalieri, fucilieri (dove previsti). Per la prima volta l’Ardia di Sedilo, uno degli eventi estivi più attesi e amati in assoluto della provincia, che richiama migliaia di persone ogni anno, si è svolta in totale sicurezza, tanto da non far registrare alcuna denuncia né prima, né durante, né dopo, la manifestazione. Tutto è stato regolamentato da norme chiare, nelle quali ognuno sa cosa deve fare e chi la deve fare. Una sorta di programma che, partendo dal preavviso di manifestazione presentato dall’organizzatore dell’evento, descrive in maniera dettagliata ogni aspetto dello stesso (sia religioso che profano), fino all’ordinanza che ne autorizza lo svolgimento. Nel caso di manifestazioni che prevedono la presenza di “fusileris”, fucilieri, questi devono essere inseriti in un elenco da inviare all’autorità competente, che dopo averlo vagliato, rilascerà l’autorizzazione. La codifica delle responsabilità e la presentazione del programma previsto, redatto in forma dettagliata, si propone di eliminare ogni motivo di polemica e scongiurare il rischio di bocciature dell’ultimo momento. «Per fare un esempio - ha spiegato il questore Aliquò -, una serie di riunioni propedeutiche all’Ardia di Sedilo, alle quali hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione, ci ha consentito di mettere a punto fin nei minimi dettagli tutti i momenti della manifestazione. Il metodo, attuato quest’anno per la prima volta, costituisce valido indirizzo, applicabile anche agli altri eventi analoghi, per il futuro».

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