La Nuova Sardegna

Oristano

Videosorveglianza con turbativa d’asta chiusa l’inchiesta

di Enrico Carta
Videosorveglianza con turbativa d’asta chiusa l’inchiesta

Comandante della polizia locale e imprenditore indagati Il caso dell’appalto per le telecamere ai semafori

19 luglio 2017
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ORISTANO. Telecamere e semafori con turbativa d’asta e un indagato in meno. Sparisce dall’inchiesta l’ex funzionario comunale Giampaolo Satta, ma restano in piedi le accuse verso il comandante della polizia locale Rinaldo Dettori e verso l’imprenditore Roberto Malventi. Per entrambi l’accusa è di aver pilotato l’assegnazione dell’appalto. In un anno e mezzo di indagine gli elementi si devono essere rafforzati tanto che il pubblico ministero Andrea Chelo ha concluso l’inchiesta nata da una serie di intercettazioni telefoniche di un altro processo.

Il caso è quello dell’installazione degli impianti di videosorveglianza in due zone cruciali. Il comando della polizia locale individuò come strategici per limitare gli incidenti e scovare le infrazioni il posizionamento di occhi elettronici all’incrocio tra via Cagliari e via Gennargentu e all’ingresso di Silì. L’assegnazione dell’incarico poteva avvenire senza bandire la gara d’appalto perché sotto la soglia minima che avrebbe reso obbligatoria l’asta pubblica. La procedura vuole che, in tal caso, l’ente provveda a individuare alcune aziende e valuti poi la convenienza e la qualità dell’offerta.

Secondo la procura questo sarebbe però avvenuto senza il rispetto delle regole. Il pubblico ministero ritiene che il comandante Rinaldo Dettori e l’imprenditore Roberto Malventi, rappresentante della società Project Automation, si sarebbero messi d’accordo tra di loro affinché l’offerta fosse poi quella più conveniente tra quelle in campo. I due avrebbero colloquiato sul modo in cui predisporre la delibera ed evitare che il piccolo appalto potesse finire in altre mani. Per farlo sarebbe stato sufficiente inserire l’offerta nel portale internet da cui le pubbliche amministrazioni scelgono le aziende a cui affidarsi. I due avrebbero anche preso accordi sul momento in cui far comparire sul sito l’offerta, in modo da spiazzare gli altri concorrenti. Stabiliti quindi dalla Project Automation costi e condizioni per il servizio, il comandante Rinaldo Dettori avrebbe simulato l’indizione di una selezione per l’acquisto dei due impianti che dovevano scovare le infrazioni degli automobilisti.

In realtà, stando alle intercettazioni e alle convinzioni della procura, il patto tra il funzionario comunale e l’imprenditore sarebbe già stato siglato così come era già stata concordata l’assegnazione dell’appalto prima ancora che venissero coinvolte altre aziende.

Da qui il reato di turbativa d’asta che non riguarda più Giampaolo Satta. Per l’ex funzionario comunale che aveva conservato rapporti personali proprio con Rinaldo Dettori, è arrivata infatti l’archiviazione. L’accusa, in seguito alle memorie difensive presentate dall’avvocato Gianfranco Siuni che assiste anche gli altri due indagati, non ha individuato per lui profili di reato.

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