La Nuova Sardegna

Oristano

PAULILATINO 

L’acqua prelevata da un pozzo contro l’emergenza siccità

L’acqua prelevata da un pozzo contro l’emergenza siccità

PAULILATINO. A Paulilatino si lavora per tamponare l’emergenza idrica. Ieri si sono concluse le operazioni di ripristino della pompa sommersa collegata al pozzo comunale di S’Archinera, inattivo da...

20 luglio 2017
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PAULILATINO. A Paulilatino si lavora per tamponare l’emergenza idrica. Ieri si sono concluse le operazioni di ripristino della pompa sommersa collegata al pozzo comunale di S’Archinera, inattivo da molti anni. Il prezioso giacimento sarebbe in grado di garantire dalle due alle quattro ore extra di erogazione. La messa in funzione dipende però dai risultati delle analisi, che non saranno disponibili prima di dieci giorni. Il pozzo era stato dismesso per la presenza di un elevato tasso di nitriti e nitrati.

«L’auspicio è che nel frattempo i valori siano tornati alla normalità perché solo così potremmo immettere l’ acqua in rete», ha spiegato il sindaco Domenico Gallus. Nel frattempo sono state eseguite le verifiche sui campioni prelevati dai due pozzi di proprietà privata situati in località Bena Longa. In caso di necessità le scorte idriche sotterranee potranno essere facilmente potabilizzate, ma data la ridotta capacità il massimo risultato che si potrebbe ottenere è di un’ora d’acqua in più al giorno. Solo nel caso in cui fosse utilizzabile Archinera il Comune potrebbe pensare di ritoccare l’ordinanza sulla sospensione dell’erogazione idrica in vigore dalle 19 alle 7.

Resteranno invariate, invece, le limitazioni ai prelievi per scopi zootecnici. Intanto è aumentato sensibilmente il numero dei cittadini che si sono dotati delle cisterne domestiche, passate dal 40 al 60 per cento. E non mancano le polemiche sulla gestione, per alcuni tardiva, dell’emergenza siccità.

Il sindaco ha tenuto a chiarire che «Sei mesi fa non era prevedibile una cosa del genere perché i depositi erano strapieni. Inoltre, l’emergenza si è verificata a fine maggio e per quanto il nostro territorio sia ricco di sorgenti non è pensabile di immettere l’acqua in rete senza prima espletare una serie di procedure atte a verificare i parametri di potabilità, e questo richiede tempo».

Maria Antonietta Cossu

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