La Nuova Sardegna

Oristano

l’allarme 

Laconi, erbacce e rischio incendi

Non rispettata l’ordinanza del sindaco che ne imponeva il taglio

20 luglio 2017
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LACONI. Terreni e cunette ancora invasi dall’erba secca. A un mese dalla scadenza dell’ordinanza del sindaco che imponeva «ai proprietari o detentori, a qualunque titolo, di aree ubicate nell’abitato e nelle borgate, di tagliare ed asportare l’erba incolta, rovi, siepi, sterpaglie e quanto possa creare pericolo per lo sviluppo di incendi», in diverse zone del paese si continua a vedere l’erba alta. Arrivano le segnalazioni e le proteste, perché l’erba secca rappresenta non solo un potenziale pericolo per gli incendi, ma anche per la proliferazione di insetti e parassiti, in particolare per le zecche, specie se si tratta di aree accessibili ai bambini.

«Circa un mese fa – osserva il consigliere di minoranza Giovanni Marini – abbiamo denunciato che le aree comunali non erano state pulite. Oggi arrivano diverse segnalazioni su zone in cui, ad estate inoltrata, ancora non si è intervenuti. Quando si fa un’ordinanza dev’essere rispettata da tutti e i privati, per evitare sanzioni, devono avere già provveduto allo sfalcio dell’erba, ma lo stesso discorso va fatto per le aree comunali dove, invece, si è intervenuto in ritardo e ancora ci sono delle zone completamente in abbandono, come all’ingresso delle scuole medie, area PIP, nella zona della stazione, a Pitziedda e Pauli».

In una stagione come quella attuale, falcidiata dagli incendi, la prevenzione è sentita come una necessità per garantire sicurezza, tanto più che su Laconi aleggia ancora la terribile esperienza dell’incendio del 2013 che ha lasciato dietro di sè una serie di danni irreparabili e tanta paura. L’auspicio è che non si lasci passare altro tempo.

Ivana Fulghesu

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