La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa in emergenza idrica, l’acqua arriva a singhiozzo

di Alessandro Farina
Bosa in emergenza idrica, l’acqua arriva a singhiozzo

I lavori di Abbanoa al potabilizzatore stanno creando problemi in varie zone La protesta di residenti e operatori turistici. Spuntano di nuovo le cisterne

22 luglio 2017
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BOSA. Dopo l’emergenza dovuta a una falla che si era aperta nella tubatura della condotta del Temo vicino a monte Contra lo scorso fine settimana, da diversi giorni, cittadini e operatori lamentano un vai e vieni del prezioso liquido dai rubinetti dell'area urbana e della frazione marina. Da Sa Costa, Santa Caterina, Su Seggiu, Bosa Marina arrivano le segnalazioni di disservizi e le sottolineature sulla presunta scarsa informazione da parte di Abbanoa.

«Ho chiesto lumi al gestore idrico su quanto si è verificato in questi giorni e mi è stato comunicato che dalle prossime ore la situazione tornerà alla normalità», spiegava ieri mattina il sindaco Luigi Mastino. Nel frattempo c’era chi ancora segnalava, però, rubinetti all’asciutto o con in filo d’acqua per le case e le attività commerciali.

Per capire cosa probabilmente abbia generato i problemi bisogna rifarsi a comunicato pubblicato sulla pagina internet del Distretto 4 di Abbanoa che il 18 luglio aveva annunciato che a Bosa, fino a giovedì 20, era stata programmata una serie di chiusure per lavori al potabilizzatore del Temo. «A Sa Costa in alcune vie l’acqua arriva ed in altre no. Ad esempio in via Belvedere, dove si trova il mio bed & breakfast, è da almeno cinque giorni che siamo a secco. Ho dovuto fare l’approvvigionamento con con autobotti, pagando di tasca. Ciò ha comportato la rinuncia ad alcune prenotazioni e la restitutuzione della caparra ai clienti», si sfoga Anna Maria Ruggiu.

«Giovedì notte a Bosa Marina e Turas neanche una goccia. Ieri mattina prima un filino, poi lentamente il flusso è cresciuto. Stessa situazione anche a Bosa», racconta il titolare di “Le quattro More” e “Il gatto e la volpe” Massimo Canu. «Ho dovuto spegnere ancora una volta le macchine del caffè e del ghiaccio. Quest’ultima si era già rovinata nella precedente emergenza idrica: mi è costato 800 euro farla riparare. Da Abbanoa o dal Comune poi nessuna informazione diretta, anche se quando c’è da pagare ti chiamano tutti con sollecitudine», il suo sfogo.

Molti in città intanto si stanno nuovamente attrezzando con serbatoi e autoclave, anche se non per tutti è possibile a causa dell’assenza di spazi disponbili nelle abitazioni. «A filo ma l’importante è che l’acqua arrivi ai serbatoi. Col tempo nel mio albergo ci siamo attrezzati, con riserve che superano i 35mila litri», racconta ad esempio Pasqualino Deriu titolare dell’Hotel Al Gabbiano di Bosa Marina.

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