La Nuova Sardegna

Oristano

Una nuova rete irrigua, il Sinis dice addio ai pozzi

di Simonetta Selloni
Una nuova rete irrigua, il Sinis dice addio ai pozzi

La Regione ha finanziato con 4 milioni il rifacimento del sistema di irrigazione Il commissario del Consorzio di Bonifica Abis: una prospettiva per il futuro

24 luglio 2017
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ORISTANO. Quattro milioni di euro per ridisegnare il sistema irriguo di almeno duemila ettari della piana del Sinis. Dare, in questo mdo, una concreta prospettiva alle coltivazioni di un’area sulla quale incombe la minaccia della desertificazione salina. I fondi sono stati destinati al Consorzio di Bonifica dell’Oristanese dalla giunta regionale e fanno parte di un pacchetto complessivo (Sviluppo e coesione) che ne destina altri due milioni e 600mila per l’agricoltura di precisione nelle piccole e medie aziende di Sassu.

In che modo si potrà dare una prospettiva al Sinis? Con la realizzazione di una rete irrigua di superficie che andrà a sostituire il sistema dell’attingimento dell’acqua dai pozzi. «Attraverso gli anni, l’acqua dei pozzi acquisisce un sempre maggiore grado di salinità. Nel contempo, anche i terreni vanno incontro a una progressiva salinizzazione, un problema che tecnicamente si chiama avanzamento del cuneo salino», spiega il commissario del Consorzio Andrea Abis. Queste considerazioni non sono solo di natura ambientale: o meglio, si tratta di una delle componenti di un problema di sostenibilità e competitività delle colture e delle aziende. Irrigare un ettaro di terreno attingendo l’acqua da un pozzo ha un costo medio tre volte superiore rispetto all’irrigazione di superficie. L’acqua viene pompata con elettropompe a gasolio, e già si intuiscono i costi che questo sistema comporta. Se poi a questo si aggiunge l’investimento per l’acquisto dei macchinari, e il problema della salinizzazione, è comprensibile come l’intervento dia una prospettiva di medio lungo termine per tutto il sistema agricolo. E se ad avvantaggiarsene saranno le colture storiche di quella zona (meloni, angurie, carciofi), è anche evidente che disporre di acqua a costi molto meno elevati può aprire all’introduzione di altre colture che attualmente sono impossibili da praticare, come ad esempio il pomodoro da conserva.

L’ufficio tecnico del Consorzio di bonifica inizierà subito ll lavoro di progettazione per il nuovo sistema di irrigazione. «L’obiettivo del Consorzio è razionalizzare al massimo i consumi dell’acqua e accrescere il più possibile il numero degli ettari coltivati. Tutte le nostre azioni vanno in questo senso, a partire dalla turnazione dell’erogazione dell’acqua che già stiamo attuando nel comprensorio di Arborea e che necessita di una sempre maggiore razionalizzazione – sottolinea Abis –. Il finanziamento per il Sinis ci sembra un segnale politico importante, va verso la direzione dei programmi del Consorzio che riguardano l’adozione di nuove tecnIche irrigue agronomiche. In modo che ci sia più acqua, anche grazie all’abbattimento degli sprechi, per un numero sempre maggiore di utenti».

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