La Nuova Sardegna

Oristano

Genoni, l’acqua per i cavallini è garantita

Genoni, l’acqua per i cavallini è garantita

Il sindaco Roberto Soddu spiega perchè Abbanoa ha chiuso la fonte di Cabirada: utenza inesistente

27 luglio 2017
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GENONI. Abbattere gli sprechi, razionalizzare le scorte, stabilire le priorità. Il problema della prolungata siccità e la conseguente crisi idrica impongono un uso parsimonioso dell’acqua. Così il paese del Sarcidano ha dovuto trovare una soluzione per evitare bollette salate e al contempo provvedere a garantire l’ acqua per i cavallini della Giara.

A spiegare la situazione, onde evitare la diffusione di notizie inesatte, è lo stesso primo cittadino Roberto Soddu. «L'amministrazione comunale – spiega il sindaco –, con l’obiettivo di razionalizzare le spese, ha proceduto in questi ultimi anni ad effettuare un accurato controllo sulle bollette fatturate da Abbanoa. Da questi controlli è emerso che per alcune utenze non esiste un contratto di fornitura perché il Comune non lo ha mai richiesto. Una di queste riguarda l'abbeveratoio di Cabirada, nel muro di confine tra la giara di Genoni e la giara di Impera Lavra, di proprietà della Regione Sardegna, dove l'agenzia regionale Agris si occupa della salvaguardia del cavallino».

A questo punto arrivano le dolenti note. «Poiché è pervenuta una bolletta di 5.500 euro – spiega Roberto Soddu – il Comune di Genoni, certo di non aver mai sottoscritto un contratto di fornitura, ha contestato ad Abbanoa la legittimità della richiesta e non ha pagato la salata bolletta. Abbanoa, dopo aver fatto le necessarie verifiche, ha constatato che effettivamente non esiste un contratto e conseguentemente ha slacciato l'utenza».

Lo slaccio, effettuato da Abbanoa, ha, però, di fatto tolto l'acqua necessaria per i cavallini e pertanto Agris deve provvedere a portare l'acqua con cisterne ed autobotti. L'amministrazione comunale proprio per salvaguardare questi cavallini attualmente consente, in via del tutto eccezionale e in deroga alle regole esistenti che consentono il prelievo ai soli residenti, di prelevare l’acqua nei vari punti di attingimento idrico presenti nel territorio comunale.

«In buona sostanza – conclude Soddu – non paghiamo la bolletta dell'acqua ad Abbanoa perché non è stata richiesta l'utenza e perché non è funzionale alle esigenze della comunità genonese. Pertanto, se Agris necessita di quell'utenza non deve far altro che farsi intestare l'utenza del contatore e pagare le relative bollette». Ma l’allarme inizialmente suscitato per i cavallini è infondato: l’acqua per loro viene comunque garantita, anche se evidentemente non dall’abbeveratorio d Cabirada. È evidente che la soluzione dovrà essere trovata con un atto di responsabilità da parte dell’Agris.

Ivana Fulghesu

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