La Nuova Sardegna

ales. È cambiata la ditta d’appalto per la raccolta dei rifiuti, ma non i problemi dei lavoratori che fanno capo al servizio nell’Unione dei comuni dell’Alta Marmilla. La Fit Cisl ancora una volta denuncia una situazione ormai insostenibile per i dipendenti della Adigest, che dal mese di marzo è subentrata alla ditta Egea, che ha lasciato strascichi ancora irrisolti dal punto di vista economico. Ora il timore è che queste incertezze si ripropongano.

«Non possiamo più continuare a chiedere ai lavoratori della ditta Adigest di garantire con continuità i servizi di raccolta – dicono Gianni Loddo e Bruno Lodino della Fit Cisl –. i I lavoratori finora hanno garantito il servizio con sacrificio, nonostante i mancati pagamenti delle retribuzioni». Ma ora sembra che nonci siano nemmeno più le garanzie minime: mancanza dei dispositivi di protezione individuale e delle attrezzature come scope palette, mezzi inadeguati, mezzi sporchi e maleodoranti nelle zone di sosta del personale addetto alla raccolta dei rifiuti. Inoltre i lavoratori non avrebbero a disposizione servizi igienici e acqua corrente conformi alla normativa in caso di lavori insudicianti, e di tutela della salute nei luoghi di lavoro .

I sindacati hanno deciso di organizzare un’assemblea nel cantiere e, se sarà necessario, nei prossimi giorni sarà proclamata una giornata di mobilitazione. La ditta Adigest attribuisce la responsabilità dei mancati pagamenti ai ritardi delle rimesse dell’Unine dei Comuni, ma questo, diono Loddo e Lobino, non corrisponde al vero e non può essere utilizzato come scusante. Nei giorni scorsi i sindacati hanno chiesto un incontro alla ditta che ha però inviato un responsabile di cantiere che non ha potuto dare spiegazioni sulle problematiche sollevate.