Rogo a Santu Lussurgiu
Le fiamme sono partite dalla periferia bruciando 50 ettari
11 agosto 2017
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SANTU LUSSURGIU. È durato alcune ore e ha bruciato una cinquantina di ettari di macchia mediterranea, bosco e pascolo. Vista la forza del vento si può comunque dire che stavolta è andata bene perché l’incendio scoppiato ieri pomeriggio attorno alle 3 poteva creare danni ben maggiori e mettere in difficoltà l’apparato antincendio. La tempestività dell’intervento e anche un pizzico di coincidenze positive hanno evitato il peggio.
Il rogo è scoppiato nella zona di Chiamenta alla periferia del paese e a poca distanza dal cimitero. Il vento però ha sospinto le fiamme in direzione opposta a quella delle case che sono rimaste presidiate da alcune squadre a terra. Questo non ha comunque reso facile l’intervento dei reparti dell’antincendio che hanno richiesto l’intervento di due Canadair e di quattro elicotteri.
Con l’aiuto dal cielo, il lavoro di uomini del Corpo Forestale, di Forestas, dei vigili del fuoco di Oristano, Cuglieri e Ghilarza, di squadre di barracelli di Santu Lussurgiu e Bonarcado è stato più agevole per quanto le condizioni meteorologiche fossero alquanto ostili. Il maestrale ha fatto fare alle fiamme vari salti e allargato il fronte del fuoco che però non si è esteso più di tanto. Del resto l’intervento di spegnimento è iniziato pochi minuti dopo che il rogo era partito.
Alla fine si sono contati danni abbastanza limitati, quando alle otto di ieri sera ormai la situazione era sotto controllo anche se qualche focolaio di tanto in tanto si riaccendeva. Se le fiamme si fossero spinte oltre avrebbero potuto mettere a rischio alcune aziende zootecniche e l’agriturismo Francadu che invece sono rimasti al di qua dell’area interessata dall’incendio.
Una coincidenza positiva è stata anche l’assenza di altri incendi in una giornata che si presentava ad alto rischio e che invece si è risolta con l’unico rogo a Santu Lussurgiu. Il vento però continuerà anche oggi e la situazione in cui versano le campagne purtroppo rende più facile lo svilupparsi di incendi.
Enrico Carta
Il rogo è scoppiato nella zona di Chiamenta alla periferia del paese e a poca distanza dal cimitero. Il vento però ha sospinto le fiamme in direzione opposta a quella delle case che sono rimaste presidiate da alcune squadre a terra. Questo non ha comunque reso facile l’intervento dei reparti dell’antincendio che hanno richiesto l’intervento di due Canadair e di quattro elicotteri.
Con l’aiuto dal cielo, il lavoro di uomini del Corpo Forestale, di Forestas, dei vigili del fuoco di Oristano, Cuglieri e Ghilarza, di squadre di barracelli di Santu Lussurgiu e Bonarcado è stato più agevole per quanto le condizioni meteorologiche fossero alquanto ostili. Il maestrale ha fatto fare alle fiamme vari salti e allargato il fronte del fuoco che però non si è esteso più di tanto. Del resto l’intervento di spegnimento è iniziato pochi minuti dopo che il rogo era partito.
Alla fine si sono contati danni abbastanza limitati, quando alle otto di ieri sera ormai la situazione era sotto controllo anche se qualche focolaio di tanto in tanto si riaccendeva. Se le fiamme si fossero spinte oltre avrebbero potuto mettere a rischio alcune aziende zootecniche e l’agriturismo Francadu che invece sono rimasti al di qua dell’area interessata dall’incendio.
Una coincidenza positiva è stata anche l’assenza di altri incendi in una giornata che si presentava ad alto rischio e che invece si è risolta con l’unico rogo a Santu Lussurgiu. Il vento però continuerà anche oggi e la situazione in cui versano le campagne purtroppo rende più facile lo svilupparsi di incendi.
Enrico Carta
