La Nuova Sardegna

Oristano

Il campo rom non si farà: si cerca un’altra soluzione

Il campo rom non si farà: si cerca un’altra soluzione

Il sindaco Andrea Lutzu deciso a non confermare la scelta della Giunta Tendas «Adesso a livello nazionale l’orientamento è di superare questo sistema»

25 agosto 2017
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ORISTANO. «I Rom non andranno negli alloggi prefabbricati che sono adatti unicamente alle emergenze e non per viverci stabilmente». Il sindaco Andrea Lutzu detta la linea su una questione che rischiava di creargli qualche grattacapo in maggioranza e dice che «a Oristano non sorgerà un campo rom, che non avrebbe senso dato che l’orientamento a livello nazionale è di superare questo sistema. Puntiamo piuttosto a soluzioni abitative diverse».

Andrea Lutzu ieri mattina ha annunciato un prossimo incontro con la comunità rom «che non può continuare in eterno a vivere nell’ex mattatoio in condizioni igienico sanitarie inammissibili».

Insomma, non ci sono soltanto Oristano Est, la circonvallazione e il termodinamico fra i progetti ereditati dalla Giunta Tendas che il nuovo esecutivo ha intenzione di rivoluzionare.

La vicenda dei rom è nota. Le famiglie, in tutto poco meno di 30 persone, dovevano avere i nuovi alloggi già dalla fine dell’estate. Almeno così gli era stato promesso dalla precedente amministrazione. Invece, almeno per il momento i rom non potranno lasciare l’ex mattatoio.

L’ex assessore ai servizi sociali Maria Obinu, oggi all’opposizione, annuncia la presentazione di una interrogazione urgente sulla vicenda: «La nostra Amministrazione, a gennaio di quest’anno, aveva ottenuto dal Ministero un finanziamento di 80mila euro per l’acquisto di alcuni prefabbricati proprio per risolvere la situazione dei rom, costretti a vivere in condizioni igienico sanitarie a dir poco precarie, all’interno di strutture fatiscenti, infestate da topi ed insetti e dove spesso l’impianto fognario va in tilt».

Era stata anche indicata l’area comunale dove sistemare i prefabbricati, in via Ghilarza, non lontano dalla ferrovia: «Era stato inserito in delibera anche uno stanziamento ulteriore, di 20mila euro di fondi del bilancio comunale, per poter realizzare le urbanizzazioni. Adempimenti che dovevano essere espletati entro la fine di questo mese, ma sulla vicenda è calato il silenzio».

Secondo l’ex assessore che ha annunciato la presentazione di una interrogazione urgente al sindaco «c’è il rischio di perdere il finanziamento. Tutto l’intervento doveva infatti essere monitorato dalla Prefettura. Se questo dovesse accadere, Oristano avrà perso l’opportunità di risolvere una situazione inaccettabile per una società civile».

Ed aggiunge: «Certo, l’ipotesi di realizzare un campo nomadi, non ci piaceva allora e non mi piace neppure adesso. Ma se l’alternativa è tenere ancora delle persone quell’inferno dove d’inverno piove dentro le stanze, con il cortile che si trasforma in un pantano, francamente le case prefabbricate sono una soluzione se non altro, accettabile».

Di diverso avviso la nuova amministrazione che guida il Comune: il campo non si farà, anche se sarà trovata una soluzione alternativa a quella, sicuramente insostenibile, della attuale collocazione nell’ex mattatoio comunale.

Intanto ieri mattina il Comune ha fatto eseguire la bonifica del tratto di via Rockefeller proprio vicino all’ex mattatoio, dove nel tempo erano stati accumulati dei rifiuti, pare accumulati da alcuni dei rom, in difformità al regolamento sulla raccolta differenziata.

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