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bosa e tresnuraghes 

Tar e Valutazione ambientale doppio sì al depuratore

TRESNURAGHES. Il depuratore di Bosa avrà presto un ruolo nel trattamento delle acque nere provenienti dalle località costiere di Porto Alabe, Santa Maria del Mare e Turas, e dai comuni di...

07 settembre 2017
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TRESNURAGHES. Il depuratore di Bosa avrà presto un ruolo nel trattamento delle acque nere provenienti dalle località costiere di Porto Alabe, Santa Maria del Mare e Turas, e dai comuni di Tresnuraghes e Magomadas. Il Tar ha bocciato il ricorso presentato da un raggruppamento di imprese e professionisti esclusi dall’appalto da oltre 2 milioni di euro per realizzare la nuova opera, il cui iter ora può proseguire.

Fondi milionari a cui vanno sommate altre risorse, sempre stanziate da Abbanoa, che serviranno per i collettori fognari. Progetto la cui Valutazione di impatto ambientale (Via) è già arrivata al Comune di Tresnuraghes, annuncia il sindaco Gianluigi Mastinu. «La valutazione di impatto ambientale ha avuto parere positivo».

Ciò significa che i lavori inizieranno presto e in particolare la borgata di Porto Alabe potrà superare le annose, e anche costose considerato che lo smaltimento reflui del villaggio è a carico del Comune, problematiche anche ambientali legate ai reflui saranno finalmente risolte. Voglio ringraziare l’assessore ai lavori pubblici ed i tecnici regionali competenti per la celerità dimostrata».

Fra Tresnuraghes, Magomadas e le rispettive borgate marine sono previste diverse stazioni di sollevamento e vasche di raccolta e rilancio in direzione Bosa, tutti dotati di sistema di telecontrollo, Le opere che costeranno 4 milioni di euro circa.

Non resta quindi che attendere la “Via” sul progetto per l’ampliamento del depuratore di Bosa, che probabilmente non tarderà ad arrivare. «I giudici del Tar hanno bocciato il ricorso contro l’aggiudicazione dell’intervento per realizzare il nuovo impianto di Bosa a servizio anche della fascia costiera e di alcuni centri vicini», annuncia infatti Abbanoa sull’opera da 2,3 milioni di euro. Adesso tocca a Bosa. Il vecchio impianto sarà infatti progressivamente dismesso e il nuovo potrà contare su una gestione tecnologica avanzata. «Per massimizzare le prestazioni depurative e minimizzare l’impatto ambientale», in particolare nei mesi di grande afflusso estivo. L’acqua depurata potrà essere riutilizzata anche a fini irrigui, mentre ora finisce nel fiume Temo. (al.fa.)

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