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Bosa, Mariano Chelo lancia l’Sos per l’orologio

Bosa, Mariano Chelo lancia l’Sos per l’orologio

L'ìartista bosano: «Se non si corre ai ripari l'orologio di Bosa scomparirà, e con lui una parte della nostra storia, una parte di noi»

17 settembre 2017
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BOSA. «Se non si corre ai ripari l'orologio di Bosa scomparirà, e con lui una parte della nostra storia, una parte di noi». Questo l’appello di Mariano Chelo, vulcanico artista di Bosa conosciuto per le sue opere pittoriche e le performance grafiche, sull’orologio che dalla fine dell’ottocento campeggia sulla facciata della chiesa del Rosario, al centro del Corso Vittorio Emanuele. Questione della quale, spiega il sindaco Luigi Mastino, l’amministrazione civica si è già occupata, stanziando 10mila euro per le prime opere di messa in sicurezza, ma con alcune idee chiare sul futuro del delicato meccanismo centenario. Manufatto di pregio, da tempo fermo però nello scandire ore e minuti a suon di rintocchi, e che a quanto pare inizia a risentire del passare del tempo e dell’incuria degli uomini. «Anche oggi tornando a casa ho alzato lo sguardo per guardare l'ora, è un'abitudine ormai automatica da quando ero bambino, abito da sempre di fronte all'orologio e questa presenza fa parte della mia esistenza da sempre, di giorno e di notte, visto che un tempo la sua campana stonata segnava tutte le ore. È ormai anni però che vedo sempre le tre e cinque quando torno a casa» racconta Mariano Chelo. Che traccia anche qualche sarcastica conclusione. «I casi sono due: o sono puntualissimo o l'orologio è fermo. A parte gli scherzi ho pensato: Ma per quanto tempo ancora vedrò l'orologio?». Le condizioni dell’orologio monumentale infatti non sono delle migliori, e anzi peggiorano. «I legni stanno marcendo e i numeri del quadrante stanno scomparendo come se il tempo stesse distruggendo se stesso» denuncia Mariano Chelo. Della sorte dell’orologio si era occupato anni fa un comitato, con l’idea di promuoverne il restauro e far riprendere movimento alle lancette. A fine legislatura di Piefranco Casula l’allora assessore Ubaldo Mozzo aveva presentato una proposta di delibera alla giunta, prevedendo un intervento generale di messa in sicurezza e l’aggiunta di un meccanismo che, senza intaccare quello originale, avrebbe permesso di riavviare le lancette. «Questa è una delle esigenze sentite dalla comunità, ci stiamo già muovendo per cercare di trovare le soluzioni opportune» spiega l'attuale sindaco di Bosa Luigi Mastino. La giunta ha dato via libera agli uffici per l'incarico ad un tecnico rispetto ad un progetto a due fasi. «La messa in sicurezza della cassa esterna prima di tutto. Poi, l’idea poi è di sostituire il meccanismo originale con uno elettronico, mantenendo comunque l’utilizzo dei pesi e contrappesi e le suonerie. Quello storico invece sarà esposto a Casa Deriu».(al.fa.)

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