La Nuova Sardegna

Oristano

Abusi sessuali, arrestato un 69enne

di Enrico Carta
Abusi sessuali, arrestato un 69enne

Aveva adescato, pagato e ricattato un 17enne per 3 mesi: sorpreso dai carabinieri mentre lo violentava in una vigna

27 settembre 2017
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MARRUBIU. L’aguzzino ha 69 anni. Ora è in carcere a Massama, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Ieri, quando l’intervento dei carabinieri ha interrotto quella che ormai era diventata un’orrenda consuetudine, si trovava nella sua vigna in un piccolo centro dell’Oristanese. Era svestito e non era solo. Con lui, sottomesso dai ricatti che andavano avanti da mesi, c’era un 17enne che stava subendo proprio in quel momento l’ennesimo abuso sessuale. Le manette hanno così messo fine alla schiavitù fisica e mentale in cui era piombato il ragazzo, dapprima adescato e poi abusato e ricattato.

A luglio i primi abusi. Era iniziato tutto a luglio, quando l’anziano pensionato (non viene pubblicato il nome per evitare l’individuazione della vittima in un piccolo centro, ancor più per il fatto che questa è minorenne) gli aveva chiesto se volesse svolgere dei lavoretti nella sua vigna. Il ragazzo aveva accettato ben sapendo che gli sarebbero serviti quelle poche decine di euro per poi godersi meglio le vacanze. Solo che dopo qualche giorno di lavoro, il proprietario della vigna aveva sollecitato anche dei rapporti sessuali che in un primo momento sono stati negati. Le pressioni però si erano fatte sempre più stringenti e a luglio, dietro la proposta del pagamento di 30 euro, il minorenne si era piegato alle volontà del pensionato.

Il vortice delle violenze. A quel punto però non è più riuscito a frenare l’ingranaggio finendo in un vortice che pareva non dovesse più concludersi. «Nell’adolescente infatti era subentrata la paura di essere messo alla gogna, di venir compromesso agli occhi dell’intera comunità e così ha continuato a subire passivamente le violenze diventate quasi quotidiane», ha spiegato il capitano Francesco Giola, comandante dei carabinieri di Oristano. In cambio arrivavano sempre i soldi, ma la situazione era diventata ormai insostenibile e probabilmente nemmeno più tanto segreta nello stesso paese.

L’arresto in flagranza. Proprio nel tardo pomeriggio di lunedì, ai carabinieri che già erano sul chi va là, è arrivata la segnalazione giusta. Immediatamente le pattuglie della stazione sono piombate nella vigna a poche decine di metri dalla periferia del paese e sono intervenute proprio mentre l’atto sessuale si stava consumando. Vistosi scoperto, l’anziano ha scaraventato a terra la sua vittima, ma di certo non ha potuto far altro se non consegnarsi ai militari della stazione che poi hanno portato a compimento il loro lavoro arrestando l’uomo, ora difeso dall’avvocato Gianfranco Siuni, che a breve lo assisterà nell’interrogatorio di fronte al giudice per le indagini preliminari che dovrà anche decidere se la sua sorte sarà quella di proseguire la custodia cautelare in carcere.

L’accusa. Su di lui, come ha precisato il procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso affiancato dal colonnello David Egidi comandante del Reparto operativo provinciale dell’Arma, pende ora l’accusa di prostituzione minorile, reato che ingloba in sé anche quello di abusi sessuali. Come macigni, oltre la flagranza che da sola evidentemente non può essere ritenuta sufficiente per contestare quel tipo di imputazione, pesano le parole della vittima. Il diciassettenne, subito dopo l’intervento dei militari, si è infatti sentito come liberato dal peso che gravava su di lui e che aveva mascherato così bene per quasi tre mesi, sì che nemmeno i genitori si erano accorti della sua condizione. Subito dopo, attraverso la collaborazione di uno specialista secondo quanto prevede la legge a tutela dei minori, ha infatti iniziato a raccontare passo dopo passo i giorni terribili delle violenze aggravate dall’incapacità di non riuscire a interrompere la spirale che lo portava sempre più in basso. In quell’orrido inferno che sembrava non offrire una via di salvezza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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