La Nuova Sardegna

Oristano

Doddore Meloni processo e polemica anche dopo la morte

ORISTANO. Chi pensava che con la sua morte la figura di Doddore Meloni avrebbe smesso di essere associata a tante numerose contestazioni nei confronti dello Stato italiano, si sbagliava. Ancora una...

30 settembre 2017
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ORISTANO. Chi pensava che con la sua morte la figura di Doddore Meloni avrebbe smesso di essere associata a tante numerose contestazioni nei confronti dello Stato italiano, si sbagliava. Ancora una volta, nelle aule di giustizia, è stato pronunciato il suo nome e, come quando era in vita, un procedimento a suo carico ha generato polemiche. La legge vuole che si pronunci la formula dell’estinzione del reato per morte del reo, ma la consuetudine non vale in questo caso perché, come già aveva fatto in un altro procedimento a carico dell’indipendentista morto alcuni mesi fa, l’avvocato difensore Cristina Puddu ha sollevato alcune questioni che ora dovranno essere affrontate dal giudice Elisa Marras.

Il processo è quello per un incontro che Salvatore Meloni tenne alcuni anni fa di fronte alla questura. Era lì per contestare il provvedimento della sorveglianza speciale che era stato deciso nei suoi confronti dal questore Francesco Di Ruberto allora in servizio a Oristano. Secondo la polizia, quella di Doddore Meloni era una manifestazione non autorizzata. E così scattò l’ennesima denuncia a suo carico. La morte ha però raggiunto Doddore Meloni in carcere nel modo drammatico che tutti conoscono ovvero dopo settimane di sciopero della fame. Il processo però deve concludersi comunque con il pronunciamento della sentenza, ma di fronte alla richiesta del pubblico ministero Francesco Roggero, l’avvocato Cristina Puddu ha sollevato l’eccezione chiedendo che dalla formula venga cambiata la parola «reo» con la parola «imputato». Questo perché la prima sottintende che chi è finito sotto processo sia colpevole, mentre la seconda chiarisce che la sentenza sulla colpevolezza non è mai stata pronunciata.

Al di là di questo aspetto, l’avvocato ha chiesto l’assoluzione di Doddore Meloni. Ha infatti sottolineato come una normale conferenza stampa che si è tenuta per strada, seppure di fronte alla questura, fu confusa per una manifestazione di protesta. Mentre per la conferenza stampa non servono particolari autorizzazioni, per la seconda bisogna richiedere permessi ben precisi. Si deciderà tutto nell’udienza del 27 ottobre. (e.c)

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