PAULILATINO
Rivolta del Gasi per l’acqua nuovo incontro dei sindaci
PAULILATINO. Primo incontro operativo del Gasi dopo la sottoscrizione del documento di fuoco con cui i sindaci di ventinove Comuni rifiutavano le imposizioni dell’Ente di governo acque della...
01 ottobre 2017
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PAULILATINO. Primo incontro operativo del Gasi dopo la sottoscrizione del documento di fuoco con cui i sindaci di ventinove Comuni rifiutavano le imposizioni dell’Ente di governo acque della Sardegna, che ne ha disposto l’ingresso in Abbanoa.
Nella delibera del 20 settembre il Comitato istituzionale d’ambito aveva stabilito che gli enti locali in questione non possedessero i requisiti di salvaguardia della gestione del servizio idrico integrato avviando di fatto l’istruttoria per l’adesione al gestore unico.
«Un blitz, un atto di forza inconcepibile», avevano contestato i rappresentanti del Comitato istituzionale Acqua bene Comune, che due giorni fa si sono ritrovati nell’ aula consiliare del paese per discutere tempi e modalità d’attuazione delle azioni di resistenza annunciate.
Diverse le proposte sul tappeto: impugnare la delibera dell’Egas davanti al Tar, la richiesta di una legge regionale che consenta ai Comuni rimasti fuori dall’orbita di Abbanoa di restarci, una mobilitazione popolare e la raccolta firme per indire un referendum.
Alla riunione hanno partecipato undici amministratori locali, cinque dell’Oristanese (Paulilatino, Modolo, Bonarcado, Santu Lussurgiu e San Vero Milis) e sei del Nord e del Centro Sardegna.
Il consesso istituzionale ha previsto una trasferta a Cagliari per fissare un appuntamento con i capigruppo e discutere della possibilità che il Consiglio regionale si pronunci riguardo alla prospettiva che gli enti locali continuino a gestire in economia il servizio.
«Su questo argomento chiederemo anche la possibilità di un incontro con Falcon, l’autore degli studi sulle autorità d’ambito – ha detto il presidente del Gasi Domenico Gallus –. Per capire se possiamo gestire il bene acqua da soli senza aderire a un altro ambito».(mac)
Nella delibera del 20 settembre il Comitato istituzionale d’ambito aveva stabilito che gli enti locali in questione non possedessero i requisiti di salvaguardia della gestione del servizio idrico integrato avviando di fatto l’istruttoria per l’adesione al gestore unico.
«Un blitz, un atto di forza inconcepibile», avevano contestato i rappresentanti del Comitato istituzionale Acqua bene Comune, che due giorni fa si sono ritrovati nell’ aula consiliare del paese per discutere tempi e modalità d’attuazione delle azioni di resistenza annunciate.
Diverse le proposte sul tappeto: impugnare la delibera dell’Egas davanti al Tar, la richiesta di una legge regionale che consenta ai Comuni rimasti fuori dall’orbita di Abbanoa di restarci, una mobilitazione popolare e la raccolta firme per indire un referendum.
Alla riunione hanno partecipato undici amministratori locali, cinque dell’Oristanese (Paulilatino, Modolo, Bonarcado, Santu Lussurgiu e San Vero Milis) e sei del Nord e del Centro Sardegna.
Il consesso istituzionale ha previsto una trasferta a Cagliari per fissare un appuntamento con i capigruppo e discutere della possibilità che il Consiglio regionale si pronunci riguardo alla prospettiva che gli enti locali continuino a gestire in economia il servizio.
«Su questo argomento chiederemo anche la possibilità di un incontro con Falcon, l’autore degli studi sulle autorità d’ambito – ha detto il presidente del Gasi Domenico Gallus –. Per capire se possiamo gestire il bene acqua da soli senza aderire a un altro ambito».(mac)
