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Oristano

Riscossione tributi a Bosa, la concessione va ai privati

Riscossione tributi a Bosa, la concessione va ai privati

Durerà cinque anni: alla ditta il 25 per cento. Ma il Consiglio si spacca Il sindaco: «Non avevamo alternative». L’ex Casula: «È un grave errore»

08 ottobre 2017
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BOSA. La riscossione coattiva dei tributi, oggi in capo all’area finanzia del Comune, verrà affidata ad una ditta privata, mentre gli introiti continueranno ad affluire nelle casse dell’ente locale.

È quanto stabilisce una delibera approvata a maggioranza dal consiglio comunale. «Si interrompe l’esperienza del Sit, attivato oltre 5 anni fa per cercare di dare risposta a elusione ed evasione dei tributi» sottolinea dai banchi di Per Bosa l’ex sindaco Piero Franco Casula, che ha votato contro il provvedimento insieme all’Udc. «Sofferta ma necessaria» invece la decisione per il Sindaco e la maggioranza. I responsabili di servizio hanno ora disco verde per dare corso ad una gara che dovrà prevedere l’esternalizzazione in tema di accertamento dell’evasione e riscossione coattiva di Tarsu, Tares, Tari, Ici, Imu e Tasi; riscossione coattiva dei tributi sulla pubblicità comunale, diritti sulle pubbliche affissioni e tassa di occupazione del suolo pubblico; gestione della attività stragiudiziali e di tutte le altre entrate extra tributarie e patrimoniali. Il servizio tributi del comune continuerà a ricevere la parte della riscossione volontaria. L’affidamento per cinque anni sarà concesso a una ditta iscritta al relativo albo professionale, dopo una gara a procedura aperta con aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa. La ditta avrà un aggio del 25% sulle riscossioni derivanti da avvisi di accertamento e su quelle seguenti alle procedure di riscossione coattiva attivate.

La proposta non è stata condivisa da tutta l’assemblea civica. «L’amministrazione ha operato in passato una grande opera di contrasto all’evasione, con l’obiettivo però di riscuotere il giusto in modo equo», continua l’ex sindaco Piero Franco Casula.

L’ex primo cittadino ha chiesto di rimandare la votazione dopo un più ampio dibattito anche alla presenza di esperti, ricordando il lavoro del Sistema Informativo Territoriale «su cui sono state investite ingenti risorse, dal 2010 fino ai primi anni dell’amministrazione Mastino». Questo lavoro è stato riconosciuto dagli esponenti della maggioranza intervenuti, e la strada dell’affidamento a privati del servizio «può suscitare perplessità, ma credo sia a questo punto obbligata», ha detto il sindaco Luigi Mastino, che ha ricordato come il costo annuale del Sit sia insostenibile e il carico sugli uffici eccessivo. «C’è il rischio che parte delle somme dovute non vengano riscosse causa prescrizione». Questa tesi non ha convinto l’ex sindaco Casula. «Quello del Sit era un percorso graduale, che nel tempo ha fatto crescere numeri importanti, con cifre che hanno sfiorato i due milioni di euro. Esiste poi una percentuale di evasione fisiologica, ma quella volontaria si è notevolmente ridotta. Sono quindi rammaricato che si interrompa l’esperienza del Sit».

Alessandro Farina



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