La Nuova Sardegna

Oristano

I tesori dell’Oristanese nella magia del cinema

di Roberto Petretto

Le riprese de “L’uomo che comprò la Luna” tra S’Archittu e San Giovanni La scelta del regista Paolo Zucca ha numerosi e importanti precedenti

09 ottobre 2017
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ORISTANO. Da Paolo Zucca un po’ te lo aspetteresti: da queste parti il regista oristanese ci ha trascorso la gioventù. A S’Archittu, sulla costa di Cuglieri, in modo particolare, ma anche dalle parti di San Giovanni di Sinis, nel lungo tratto di spiagge e scogliere che ricade nel territorio di Cabras. Forse è naturale per lui ritornare a casa, tra le rocce di tufo candido o di fronte al mare turchese quando c’è da girare un film che dovrà narrare, impugnando le armi dell’ironia, se non addirittura quelle del sarcasmo, un concetto di Sardegna e di Sardità. Viene quasi da non stupirsi a vedere la troupe che, agli ordini di Zucca, sta girando tra San Giovanni e S’Archittu, appunto, le scene di “L’uomo che comprò la luna”. La storia sembrerebbe quella di un thriller d’azione: qualcuno ha acquistato i diritti sulla Luna e gli Stati Uniti, che essendo sbarcati più volte con propri astronauti sul satellite della Terra, pensavano di vantare quantomeno una prelazione, inviano una missione segreta per cercare il responsabile. Le indagini dell’agente segreto impersonato da Jacopo Cullin, preparato per l’occasione dall’istruttore Benito Urgu, condurranno in Sardegna.

E proprio nell’Oristanese si dipanerà una parte della trama, mentre nelle prossime settimane altre scene saranno girate nel cagliaritano, prima che la troupe si trasferisca in Argentina. Nel cast di “L’uomo che comprò la luna” anche Stefano Fresi, Francesco Pannofino, Lazar Ristovski, Angela Molina. La sceneggiatura, su un testo dello stesso Paolo Zucca, si alimenta anche del contributo di Barbara Alberti e di Geppi Cucciari. La produzione è di La Luna, Indigo Film, Paradis Films, Ska-Ndal Production, Oficina Burman, con il contributo del Ministero dei Beni culturali e il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission.

S’Archittu e San Giovanni, dunque. Una sorta di Cinecittà naturale che già in passato ha attirato registi, produttori e sceneggiatori. Dal faro di Capo San Marco alle scogliere bianche che non saranno quelle di Dover, ma fanno pur sempre la loro bella figura, l’Oristanese ha fornito spesso ambientazioni spettacolari o suggestive. Rocco Papaleo in tempi recenti ha ambientato qui “Una piccola impresa meridionale” (anche se nella narrazione non si trattava di un angolo di Sardegna), ma andando più indietro nel tempo sono stati girati in ambientazioni simil-lunari anche dei film di fantascienza. Forse con gli occhi dell’artista si riescono a apprezzare meglio le bellezze che abbiamo tutti i giorni davanti a noi.



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