La Nuova Sardegna

Oristano

Amianto e bonifiche, pressing sul Comune

di Michela Cuccu
Amianto e bonifiche, pressing sul Comune

L’Associazione ex esposti rinnova al sindaco la richiesta di un incontro: «Mantenere gli impegni»

12 ottobre 2017
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ORISTANO. Gli argomenti da affrontare sono tanti e tutti, particolarmente importanti. Ad esempio, capire se il Comune di Oristano realizzerà o meno l’impianto per rendere inerte l’amianto, di cui da tempo si parla, per portare soluzione ad uno dei problemi più allarmanti: appunto la presenza, ancora piuttosto massiccia nel territorio del materiale altamente inquinante e pericoloso per la salute, che continua a causare malattie gravissime come l’asbestosi e i mesotelioma pleurico.

L’Associazione ex esposti amianto ha chiesto un incontro urgente con gli amministratori comunali. Per la precisione è un sollecito, quello che è stato trasmesso al sindaco, Andrea Lutzu e all’assessore all’Ambiente, Gianfranco Licheri, dato che la prima richiesta, presentata il 5 luglio scorso, era rimasta senza risposta.

L’Associazione vorrebbe capire quale seguitò avrà l’Ordine del giorno, approvato dal consiglio comunale il 9 settembre scorso, con la richiesta di far inserire l’area dell’ex Sardit fra i siti di interesse nazionale da bonificare.

«Noi ringraziamo l’intero Consiglio comunale per l’approvazione all’unanimità del documento», sottolinea la nota dell’Associazione ex esposti, che precisa «sarebbe importante e auspicabile sapere, in vista della seconda Conferenza nazionale amianto che si terrà a Casale Monferrato dal 24 al 25 novembre, se l’ordine del giorno sia stato trasmesso alle istituzione competenti e se questa amministrazione – si legge – intende proseguire l’obbiettivo di realizzare un possibile impianto di inertizzazione». I responsabili dell’associazione, guidata dal presidente Giampaolo Lilliu, vorrebbero discutere anche dei problemi determinati dalla presenza di amianto nel territorio comunale, in particolare delle aree ancora da bonificare, come la pineta di Torregrande, il cavalcavia sulla strada statale 388 all’altezza di Simaxis, le discariche abusive di is Pasturas manna e Pastureddas, l’ex porcilaia sulla rotonda di Brabau, che erano stati segnalati con degli esposti e per conoscere lo stato della bonifica della spiaggia di Torregrande. I ritardi nella bonifica delle aree inquinate dall’amianto non riguarda unicamente il territorio del capoluogo.

«A distanza di anni dalle segnalazioni – si legge – nonostante le risorse erogate nel 2014 dalla Regione, non è stato attivato alcun intervento per Abbarossa e Funtana Meiga». A queste realtà, nei Comuni di Santa Giusta e Cabras, si aggiungono altre situazioni preoccupanti, come, la presenza di eternit in tanti edifici pubblici del territorio. Non mancano però note positive, come la recente bonifica dell’area di Monte Arci, da parte dell’Agenzia Laore.



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