La Nuova Sardegna

Oristano

La Regione: «Ponte di S. Chiara deve intervenire la Provincia»

di Maria Antonietta Cossu
 La Regione: «Ponte di S. Chiara deve intervenire la Provincia»

Ula Tirso, vertice a Cagliari con l’Unione dei Comuni sui lavori per mettere in sicurezza l’opera L’assessorato ai Lavori pubblici blocca le rivendicazioni dei sindaci e sposta tutto a Oristano

13 ottobre 2017
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ULA TIRSO. «Per il ponte di Santa Chiara bussate alle porte della Provincia». Il linguaggio non è esattamente quello usato in sede istituzionale, ma la sostanza è la stessa: dovrà essere l’ente intermedio a stanziare le risorse necessarie alla messa in sicurezza del viadotto sull’invaso dell’Omodeo. È il risultato prodotto dall’incontro tra il segretario particolare dell’assessore regionale ai Lavori pubblici e il presidente dell’Unione del Barigadu, ieri in trasferta a Cagliari per chiarire una volta per tutte a chi competano le coperture finanziarie dell’intervento di ristrutturazione dell’infrastruttura.

Salvatore Terzitta ha detto chiaramente che l’impegno economico ricade sull’amministrazione provinciale, destinataria di uno stanziamento regionale per la viabilità superiore ai quattro milioni di euro.

Citando la normativa il portavoce di Edoardo Balzarini ha rimarcato che la priorità, nella programmazione della spesa, va data a ponti e sopraelevate in genere che abbiano urgente bisogno di manutenzione.

Questo è l’unico elemento positivo emerso da un incontro chiarificatore organizzato a distanza di sei mesi dal primo Sos lanciato dalle istituzioni locali. «Avevo segnalato il problema ad aprile e da allora l’ unico risultato ottenuto, e solo dietro pressioni, è di aver individuato le risorse», ha rimarcato il presidente dell’Unione del Barigadu Giovanni Orrù. «Bisogna dare atto alla Provincia di aver stanziato i fondi per redigere il progetto, ma ora vanno impegnati i soldi per realizzare l’opera. La Regione sostiene che l’ente abbia le somme necessarie e che queste debbano essere prioritariamente utilizzate per le opere di scavalcamento».

Il prossimo passo, dunque, sarà fatto in direzione di Oristano: «Apriremo subito un confronto con il commissiario straordinario della Provincia per capire se intende procedere nel modo indicato dalla Regione», ha annunciato Orrù, che unitamente al collega dell’Unione del Guilcer chiederà un incontro con Massimo Torrente agli inizi della prossima settimana. «Qui si tratta di ripristinare la viabilità su un collegamento da sei mesi interdetto a tutto il traffico pesante, con serie ripercussioni sulle attività commerciali e sugli studenti pendolari del territorio: bisogna accelerare i tempi» ha incalzato Orrù.

Sull’argomento era intervenuto anche il consigliere regionale dei Riformatori, Attilio Dedoni, che aveva anche riproposto dubbi sulla sicurezza complessiva dell’area anche relativamente a ipotetici cedimenti del terreno nell’area della nuova diga Cantoniera e chiamato la Regione a non sottovalutare il problema.

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