La Nuova Sardegna

Oristano

Dai pastori appello alla Regione

Dai pastori appello alla Regione

Narbolia, ennesimo grido di dolore: «Ci aiuti o dovremo abbattere il bestiame»

14 ottobre 2017
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NARBOLIA. L’ennesimo grido di dolore questa volta giunge da un allevatore narboliese. Alle istituzioni chiede soltanto di mantenere le promesse, e di farlo in fretta, superando la burocrazia, perché il momento attuale, reso ancora più duro dalla perdurante siccità che costringe ad acquistare mangimi e foraggi, è davvero difficile. Alla mancanza di pioggia, che ha praticamente svuotato gli invasi, si aggiunge il sempre attuale costo del latte e della carne ritenuto troppo basso, insufficiente anche a pagare la metà delle spese sostenute. Antonio Marongiu, come tanti suoi colleghi allevatori, chiede aiuto alle istituzioni per non perdere il lavoro di una vita. «L’ho ereditato da mio padre, è l’unico che ho sempre fatto». La Regione sembra non percepire la disperazione di un comparto che si dibatte da anni tra mille difficoltà, al quale questa crisi sta dando il colpo di grazia. «Se continua così – dice Antonio Marongiu – sarò costretto ad abbattere il bestiame e a chiedere l’aiuto dell’amministrazione comunale per vivere». Marongiu punta il dito contro le istituzioni, colpevoli, secondo lui di non fare abbastanza per sostenere gli allevatori: «Promettono, ma non mantengono – afferma – gli indennizzi di cui parlano devono arrivarci subito; non possiamo essere ostaggio di una burocrazia che ci uccide. Come dobbiamo fare per campare con i debiti che ci stritolano e i fornitori che non ci danno più né foraggio né mangime perché non possiamo pagare? Siamo costretti a svendere i nostri prodotti per mangiare. I grandi industriali si arricchiscono con il nostro lavoro, e nessuno ci aiuta». Uno sfogo dettato dalla disperazione, quello di Antonio Marongiu. Ma l’allevatore narboliese non è il solo a vivere in una condizione di costante incertezza, molti altri si trovano in gravi difficoltà come lui ma non parlano. A nulla sembra siano valse le lotte degli allevatori sardi, che periodicamente convocano grandi adunate di categoria, marciano su Cagliari o bloccano la 131. «A parte le promesse di interventi immediati – dice sconsolato Marongiu – tutto rimane come prima. Muoiono centinaia di pecore a causa della fame e della siccità, ma le associazioni animaliste che insorgono, giustamente, quando un cane o un gatto vengono maltrattati, non dicono nulla». (p.m.)

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