La Nuova Sardegna

Oristano

I rapinatori arrivati da Bono e Dualchi

di Enrico Carta
I rapinatori arrivati da Bono e Dualchi

Il fallito assalto alla villetta della zona di Abbamala. In carcere a Massama ci sono Andrea Bulla e Manolo Colomo

14 ottobre 2017
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BOSA. I banditi hanno fatto diversi chilometri prima di arrivare sul luogo in cui speravano di mettere a segno un colpo che ipotizzavano avrebbe fruttato un bottino cospicuo. Avevano iniziato il viaggio dai non vicinissimi paesi di Bono e Dualchi prima di arrivare, nella tarda mattinata di giovedì, nella villetta di Abbamala lungo la strada tra Turas e Modolo. Era l’obiettivo in cui piazzare il colpo, è diventato il luogo trappola che li ha invece fatti finire in manette. Nel carcere di Massama, a poche ore di distanza da quella che ha tutta l’aria di essere una rapina fallita, sono finiti due giovanissimi. Per uno di loro i precedenti penali non mancano, ma riguardano un periodo in cui era ancora minorenne.

Le porte della cella, dopo il tempestivo intervento dei carabinieri della stazione di Bosa, della Compagnia di Macomer coordinata dal capitano Giuseppe Pischedda e dei Cacciatori di Sardegna, si sono aperte per Andrea Bulla di Bono e per Manolo Colomo di Dualchi. Cosa ci facessero lì i due amici, per giunta armati forse di pistole, appare evidente, ma ovviamente saranno le indagini affidate alla procura di Oristano a stabilirlo. A meno che elementi nuovi non scaturiscano sin da lunedì, giorno per il quale è stato fissato l’interrogatorio di garanzia. Risponderanno al giudice per le indagini preliminari oppure, su consiglio dell’avvocato difensore Lorenzo Soro, sceglieranno la via del silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere? Sono curiosità che per il momento non possono essere soddisfatte, mentre ormai pochi dubbi sembrano esserci sulla dinamica di un mezzogiorno vissuto sul filo del rasoio e della paura che poteva anche trasformarsi in un tragico mezzogiorno di fuoco.

La zona di Abbamala è isolata e il bersaglio all’apparenza sembrava semplice. In casa c’era la proprietaria Maria Teresa Sanna mentre il marito Domenico Luciano era al lavoro nella sua caffetteria di piazza Costituzione a Bosa. Una donna sola di fronte a due uomini armati poteva forse reagire? I malviventi devono aver pensato che sarebbe stato un gioco da ragazzi andar via col bottino, invece il loro piano è per fortuna andato storto. La signora li ha visti che facevano irruzione nel giardino, è scappata nella camera da letto chiudendosi a chiave e poi ha iniziato a urlare. Fortunatamente qualcuno ha sentito le grida di aiuto e da quel momento le pattuglie dei carabinieri hanno iniziato la caccia all’uomo conclusa solo nel momento in cui i militari sono piombati sui due banditi.

È stato il momento in cui si è tirato un sospiro di sollievo, ma da giovedì Bosa e la Planargia hanno un nuovo motivo per cui preoccuparsi.

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