La Nuova Sardegna

Oristano

Percorsi turistici, lavori a singhiozzo e troppe discariche

Percorsi turistici, lavori a singhiozzo e troppe discariche

Il tratto che va da Torregrande a Tharros non è completato Ma gli amanti delle due ruote anticipano il taglio del nastro

15 ottobre 2017
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ORISTANO. Sul cartello del cantiere per la realizzazione del percorso archeologico e naturalistico tra Torregrande e Tharros il termine per la conclusione dei lavori è ancora quello del 6 giugno scorso.

Se fosse stato rispettato, il percorso ciclopedonale presentato da Provincia e progettisti come il primo step del futuro Parco archeologico Golfo dei Fenici sarebbe potuto essere un volano importante per la stagione turistica di Oristano e Cabras.

Tra una proroga e l'altra, chieste dall'impresa esecutrice, la Cooperativa Agricola Valli Unite del Canavese, e concesse dall'ente appaltatore, la Provincia di Oristano, l'estate invece è finita e anche l'autunno ormai sta avanzando.

L'ultima proroga è scaduta giovedì scorso, e per il momento non si sa se ne è stata chiesta e concessa una nuova. Certo è che i lavori non sono terminati, come può constatare chiunque si faccia una passeggiata sulla strada che da Torregrande conduce al Porticciolo. I cartelli parlano di lavori in corso, ma per vedere qualche operaio al lavoro servono lunghi appostamenti e della struttura che segnerà l'inizio del percorso verso Tharros c'è solo il pavimento. Poco più in la, invece, nascosto tra gli eucalipti, è quasi pronta una palestra all'aperto con tanto di attrezzi e cartelli che spiegano come utilizzarli e sulle rive del canale Bau Mannu, uno dei quattro adduttori dello Stagno di Cabras, fa bella mostra una panchina blu hi tech con vista sulla Peschiera di Pontis. In attesa della conclusione dei lavori e del taglio del nastro, molti amanti delle due ruote e delle passeggiate hanno già testato il percorso. Al momento, resta ancora problematico l'attraversamento del canale di Sa Mardini e soprattutto quello della peschiera di Mistras, dove i cancelli spesso e volentieri restano chiusi. In tanti comunque hanno già potuto apprezzare il fascino della striscia di terra che separa il mare dalla Laguna di Mistras. Paesaggi unici, a prima vista incontaminati. A ben guardare però, tra le distese di salicornia, giunchi e funghi di malta (in sardo cardolinu de mari o anche cagalloni strantaxiu), si trovano purtroppo anche diverse discariche di rifiuti. (fgp)

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