La Nuova Sardegna

Oristano

Sagra della polenta, Arborea gioca una carta vincente

di Simonetta Selloni
Sagra della polenta, Arborea gioca una carta vincente

Pienone di visitatori per la 35esima edizione dell’evento Boom delle vendite con 12 quintali di farina “Io sono sarda”

16 ottobre 2017
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ARBOREA. Se la paura che la 35esima sagra della polenta soffrisse per lo spostamento della location, dalla piazza Maria Ausiliatrice alla zona fieristica aveva un po’ frenato le previsioni, la realtà è che la festa dell’”arboresità”, di cui la polenta è una delle massime espressioni, non solo non ha patito del cambio, ma anzi si è rivelata una scelta pagante. I numeri precisi si conosceranno magari soltanto oggi, ma già le sensazioni sono quelle forti. «In tutta la giornata abbiamo registrato almeno 25mila presenze, sono stati venduti 12 quintali di prodotto», dice Paolo Sanneris, presidente di una Pro loco che può a ragione mettersi le stellette per il successo delle iniziative che propone e che mettono a frutto la capacità del “Sistema Arborea” di rivelarsi vincente nelle sue diverse declinazioni. Il prodotto è la farina di polenta in sacchetti con il marchio “Io sono sarda”, prodotta unicamente con mais coltivato ad Arborea. Per il confezionamento dei piatti ne sono stati utilizzati 25 quintali.

La polenta, dunque. L’area fieristica Strada 19 est ha dato la possibilità di dislocare dieci punti di degustazione. La polenta è un piatto tipico di Arborea, arrivata con i coloni veneti, friulani e romagnoli. Un legame che non si è mai interrotto e che si ripropone anche con i gemellaggi: ospiti della sagra, i Comuni gemellati di Zevio e Villorba (Veneto) ma anche Sermoneta (Lazio) la Polisportiva Catena (Villorba) e i Polentari d'Italia di Ivrea, Villa d'Adige e Val di Ledro a rappresentare cinque diverse Regioni e sette Province.

Un mix culturale e gastronomico apprezzatissimo. Difficile dire cosa più abbiano apprezzato i visitatori. Se la polenta con il radicchio di Villorba, o quella al baccalà di Villa d’Adige, o la polenta con i salsicciotti di Sermoneta. Certamente non ha sfigurato la polenta con le cozze Nieddittas, un’altra delle eccellenze del territorio, ma nemmeno il condimento a base di “tocio”, il sugo fatto con la carne del bovino di Arborea. Ma anche i polentari di Ivrea ci hanno messo del loro, con la polenta ai formaggi, quelli della tradizione piemontese.

«Siamo soddisfatti, e non potrebbe essere diversamente», è il commento del sindaco Manuela Pintus. La sagra della polenta ha avuto tanti altri eventi collaterali, tutti di grande interesse: la mostra delle specie avicunicole ornamentali, ma ha detato molto interesse anche la rappresentazione teatrale di arti e mestieri del passato messa in scena da "Arti per Via", Compagnia di Bassano del Grappa composta da 57 figuranti. E poi mostre (di auto e trattori d’epoca e del Motoclub Harley Davidson), e, ovviamente, artigianato, dolci e prodotti locali.

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