La Nuova Sardegna

GENONI. Nuova fumata nera per quanto riguarda la richiesta presentata dal Comune del Sarcidano a Poste Italiane per ottenere l’ apertura al pubblico dell’ ufficio postale per sei giorni la settimana. «Poste Italiane ha valutato la richiesta tenendo conto del numero delle transazioni medie eseguite e previste e delle esigenze della clientela del territorio interessato. Allo stato attuale – risponde la Direzione della filiale di Nuoro –, l’organizzazione operativa dell’ufficio postale di via Roma è risultata adeguata a gestire il flusso di clientela che lo frequenta e pertanto non è possibile prevedere alcun prolungamento dell’orario di apertura al pubblico». La situazione resta, dunque, invariata. Già da qualche anno l’apertura dello sportello è stato ridotto a tre giorni settimanali. Una decisione mai condivisa dall’ amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Soddu, che non si è arresa né al ridimensionamento degli orari di apertura al pubblico dell’Ufficio postale, né, in generale, al taglio dei servizi, decisi sulla base di logiche esclusivamente ragionieristiche e che non tengono conto del danno che si va ad infliggere a piccoli centri già a rischio di spopolamento. Per quanto riguarda, invece, l’annunciata chiusura dell’ ufficio di corrispondenza del Banco di Sardegna, dopo le proteste e la mobilitazione, la direzione dell’istituto di credito ha voluto tranquillizzare gli utenti ribadendo la propria volontà nel mantenere saldo il rapporto con la comunità e la decisione di non abbandonare del tutto la comunità genonese. L’ipotesi più probabile è che l’ufficio di Genoni sia accorpato alla filiale di Nuragus e che al contempo venga garantita l’apertura dello sportello genonese da tre a cinque giorni la settimana. Dopo un’intensa trattativa è stata, inoltre, accolta la richiesta di installazione di una postazione bancomat presso il nuovo mercato coperto di via Roma, in modo che anche a Genoni gli utenti possano usufruire dei servizi di prelievo di denaro contante.

Ivana Fulghesu