La Nuova Sardegna

Oristano

TRAMATZA 

Altro che Halloween stasera tutti a caccia di “Maria Puntaoru”

TRAMATZA. Quando il consumismo non aveva ancora la festa di Hallowen, in molti paesi sella Sardegna la notte del 31 ottobre era notte di attesa e di veglia. Sulle tavole imbandite venivano disposte...

01 novembre 2017
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TRAMATZA. Quando il consumismo non aveva ancora la festa di Hallowen, in molti paesi sella Sardegna la notte del 31 ottobre era notte di attesa e di veglia. Sulle tavole imbandite venivano disposte le cibarie per i defunti e i bambini, la mattina del primo novembre giravano per il paese con un cestino, bussavano alle porte delle case e a chi apriva dicevano semplicemente: “Po s’anima de sos mortos”, per l’anima dei morti, e ricevevano dolci di sapa, pabassini, qualche caramella e frutta secca o di stagione. Non si diceva allora: “dolcetto o scherzetto” e la ricorrenza dei defunti era celebrata all’insegna del ricordo di chi non c’era più. La sera del 31, ma anche in altri momenti, ai bambini indisciplinati e golosi, davanti al caminetto acceso, gli adulti raccontavano la legenda della Jana chiamata Maria Puntaoru (Maria con un punteruolo), come veniva chiamata una vecchia piuttosto brutta sempre affamata, tanto che la storia narra fosse morta di fame sognando di abbuffarsi con tutte le prelibatezze possibili. L’ammonimento che gli adulti rivolgevano ai bimbi, era proprio quello di non essere ingordi altrimenti sarebbe arrivata Maria Puntaoru ad aprire loro la pancia per tirar fuori quello che avevano mangiato e mangiarlo lei. Greca Firinu, insegnante in pensione con la passione per il teatro, da alcune settimane sta realizzando dei seguitissimi laboratori di lingua e cultura sarda, rivolti ai bambini della scuola primaria del paese, all’interno dei quali ha trovato spazio anche la figura fantastica di Maria Puntaoru. «Ci sono diverse versioni su Maria Puntaoru - spiega Greca Firinu -. Una dice utilizzasse un campanaccio per annunciare il suo arrivo e fosse armata di uno spiedo con il quale apriva le pance dei bambini ingordi; un’altra racconta che si introducesse nelle case di notte per rubare la pastasciutta, alimento molto considerato fino a qualche decennio fa. ii bambini, oltre ad apprendere la storia del mito, hanno realizzato (con il polistirolo) lo spiedo che utilizzeranno travestiti da Maria Puntaoru, quando gireranno stasera per le vie del paese». L’appuntamento per tutti i partecipanti è per questo pomeriggio, alle 18.30, davanti alla chiesa parrocchiale.

Pietro Marongiu

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