Oristano, assolto a Brescia l'indipendentista Doddore Meloni
Era imputato per il presunto complotto separatista ideato tra Veneto e Lombardia. La sentenza arriva dopo la sua morte
ORISTANO. Arriva in Lombardia, lontano da casa, un’assoluzione postuma per Doddore Meloni. L’indipendentista morto in carcere non ha potuto assistere all’udienza che si è chiusa con la sentenza che l’ha dichiarato non colpevole dei reati che gli venivano contestati in quanto ritenuto uno dei partecipanti al presunto complotto separatista ideato tra Veneto e Lombardia.
Martedì, si è infatti chiuso davanti ai giudici della Corte d’Assise di Brescia, il processo nel quale Doddore Meloni era imputato insieme ad altri 47 indipendentisti. Mentre per gli altri è stato disposto lo spostamento del processo a Rovigo, la posizione di Doddore Meloni, in considerazione della sua morte, è stata stralciata e decisa con una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato. È un’assoluzione.
«Come da noi sostenuto in questi anni di indagini ed udienze – spiega l’avvocato Cristina Puddu –, il fatto di aver costituito pacificamente l’Alleanza tra Popoli e Nazioni storiche, in accordo con gli altri rappresentanti dell’indipendentismo, non deve essere intesa come attività terroristica ed eversiva dell’ordine democratico». E così, i giudici hanno in qualche modo sancito la fondatezza del motto di Doddore Meloni che amava ripetere: «L’indipendenza è un mio diritto».
Accolta con soddisfazione l’assoluzione, gli indipendentisti veneti della Serenissima Repubblica hanno consegnato una targa in ricordo di Doddore Meloni, «per onorare, con riconoscenza, l’insegnamento ed il sacrificio del patriota indipendentista sardo». (e.c.)