La Nuova Sardegna

Oristano

Guilcer, l’unione di tre comuni ancora in alto mare

di Maria Antonietta Cossu
Guilcer, l’unione di tre comuni ancora in alto mare

Tra Abbasanta, Ghilarza e Norbello prime prove di intesa Ieri il tema ha incontrato però resistenze e distinguo

04 novembre 2017
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ABBASANTA. Dall’agorà dei social il dibattito sulla fusione dei comuni Ghilarza, Abbasanta e Norbello si è spostato per la prima volta nelle sedi istituzionali.

Ieri l’ idea di riunire i tre centri contigui in un unico soggetto amministrativo caldeggiata da un comitato di cittadini è stato discussa in consiglio comunale.

La giunta abbasantese ha raccolto per prima l’appello rivolto alle amministrazioni della zona per aprire un confronto istituzionale sulla questione. Il gruppo promotore Città del Guilcer ritiene siano maturi i tempi per unificare le municipalità e per cedere la parola alle comunità locali attraverso un referendum.

Alla consultazione popolare, tuttavia, si farebbe ricorso in seconda istanza, dopo aver lavorato a una proposta di legge da presentare alla Regione, attualmente priva di uno strumento legislativo che regoli il processo di fusione.

Questa è anche la strada tracciata dalla maggioranza di Abbasanta, che subordina l’avvio del percorso alla costruzione di proposte concrete da discutere in un incontro aperto ai cittadini, agli amministratori in carica e del passato dei tre paesi. Perché l’iniziativa vada avanti ci sarà bisogno del favore dei due terzi delle amministrazioni comunali. In caso contrario la parola potrebbe passare ai cittadini attraverso un referendum.

«Sarà un percorso che potrà essere lungo cinque o dieci anni, ma ritengo sia un progetto importante per il nostro territorio», ha esordito il sindaco Stefano Sanna. In questo cammino la maggioranza non troverà l’appoggio dell’opposizione, che ha disconosciuto l’iniziativa del comitato.

«Quella richiesta è stata trasmessa nella totale inconsapevolezza dei firmatari», ha affermato Maria Giovanna Mele facendo intendere che si trattasse dell’iniziativa personale del rappresentante del gruppo civico.

Ancora più franco, e critico, il collega Marco Pala. «Per noi non ha valore questa proposta fatta da un singolo cittadino e mi domando perché l’abbiate presa in carico», ha detto rivolto al sindaco. Secca la replica del primo cittadino.

«La proposta è stata presentata da un gruppo di cittadini che rappresentano il territorio, perché non se ne dovrebbe parlare? Al nostro interno ne stavamo già discutendo», ha ribattuto Sanna.

Il capogruppo di maggioranza Gian Valerio Sanna ha condiviso l’idea ma con alcuni distinguo.

«Per poter parlare di unione dei Comuni, con i passaggi amministrativi ci deve essere un progetto, che deve avere un ampio consenso, con una modalità che preservi comunque l’identità storica dei tre municipi, e una fase di transizione. Intendiamo avvicinarci all’obiettivo facendoci noi portatori di una legge d’iniziativa popolare. È legittimo che i cittadini s’interessino alla fusione, anche se tempo che questo sia un percorso che così strutturato sappia di populismo. Così come sa di popolismo bocciare la fusione, come fa qualche sindaco eletto, ritenendo di parlare a a nome di tutti i concittadini».

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