La Nuova Sardegna

Oristano

Anziano investito e ucciso fu un omicidio stradale

di Enrico Carta
Anziano investito e ucciso fu un omicidio stradale

Riola Sardo, condannato a quattro anni e quattro mesi un giovane di Nurachi È il primo caso in provincia dopo l’introduzione della nuova legge

10 novembre 2017
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RIOLA SARDO. Quattro anni, quattro mesi e quattro giorni. Si chiude così il primo processo per omicidio stradale avvenuto in provincia. La condanna è quella che dovrà scontare il giovane Michael Caboni, 27 anni di Nurachi, che il 2 gennaio scorso, travolse e uccise il pensionato Giovanni Antonio Pinna di 84 anni. Dopo nove mesi di arresti, una parte trascorsa in carcere e una parte ai domiciliari, l’imputato ritrova però anche la libertà dal momento che il giudice per le udienze preliminari Annie Cecile Pinello ha revocato la misura cautelare che durava dai giorni immediatamente successivi all’incidente avvenuto nella strada principale di Riola Sardo.

Su via Umberto erano scese le ombre della sera e l’anziano stava attraversando la strada in prossimità delle strisce pedonali. Fu in quel momento che su di lui piombò la Bmw nera che poi il guidatore avrebbe abbandonato in campagna qualche attimo dopo lo schianto. Secondo i carabinieri che svolsero le indagini fu un tentativo maldestro di nascondere quanto accaduto, ma il ragazzo ha sempre ripetuto di aver agito in stato di confusione mentale. Poco importa, perché la procura chiese e ottenne il suo arresto contestandogli il reato di omicidio stradale che era stato approvato dal parlamento poche settimane prima che inaspriva le pene per chi, al volante e in certe condizioni di mancato rispetto delle norme del codice della strada, si rende responsabile della morte di altre persone.

Secondo il pubblico ministero che ha sollecitato la condanna a tre anni e quattro mesi, le condizioni per contestare quel tipo di reato c’erano tutte. La pubblica accusa ha comunque chiesto, cosa che poi è avvenuta, l’assoluzione per il capo d’imputazione che riguardava l’assunzione di cocaina precedentemente al momento in cui Michael Caboni si era messo alla guida. Le tracce di stupefacente ritrovate grazie alle analisi non potevano però consentire di stabilire il momento dell’assunzione della droga.

Il resto del processo è figlio della perizia tecnica che ha stabilito la velocità del veicolo, valutata in poco meno di 90 chilometri orari, ancora che il pedone stesse attraversando in prossimità delle strisce e che comunque quest’ultimo avesse effettuato un attraversamento in diagonale, fatto che ha alleggerito la posizione di Michael Caboni, difeso dall’avvocato Sara Ghiani. Poco altro, se non le dichiarazioni spontanee dello stesso imputato che ha spiegato che avrebbe voluto chiedere scusa ai familiari della vittima, ma che la tensione creatasi dopo l’incidente non ha consentito un incontro.

Restava, non certo secondario dettaglio, quello del risarcimento ai familiari di Giovanni Antonio Pinna costituiti parte civile attraverso l’avvocato Filippo Cogotti il quale ha ottenuto una provvisionale di 20mila euro ciascuno per la moglie e i due figli della vittima. Per stabilire il resto del risarcimento ci sarà da attendere la causa civile.

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