La Nuova Sardegna

Oristano

omicidio colposo 

Investì un 15enne a Santa Giusta, chiesta la condanna

SANTA GIUSTA. Era morto dopo venti giorni di coma. Nicola Puddu, 15 anni, era stato investito nella via principale di Santa Giusta all’uscita del paese nei pressi del ponticello che conduce allo...

14 novembre 2017
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SANTA GIUSTA. Era morto dopo venti giorni di coma. Nicola Puddu, 15 anni, era stato investito nella via principale di Santa Giusta all’uscita del paese nei pressi del ponticello che conduce allo stagno. Aveva attraversato la strada assieme a un amico ed era stato colpito da un’auto. Era la sera del 28 gennaio del 2015, quella che aveva fatto da preludio alla tragedia che per venti giorni si era sperato di evitare attraverso il ricovero del ragazzo nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Brotzu di Cagliari.

Il giovane non si riprese e ora a processo per omicidio colposo c’è la persona che si trovava al volante, l’imprenditore di Santa Giusta Aldo Meli il quale ora deve fare i conti con la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero Andrea Chelo. Quest’ultimo ha sollecitato la pena di un anno e sei mesi. L’accusa sostiene che, pur avendo rispettato tutti i dettami del codice della strada, l’automobilista non avrebbe comunque osservato le regole di prudenza imposte dal fatto che si trovava nei pressi di un attraversamento pedonale in un orario notturno e quindi con visibilità ridotta.

È una lettura completamente diversa da quella fatta dall’avvocato difensore Riccardo Crovi che, chiedendo l’assoluzione, ha rimarcato come Aldo Meli avesse rispettato il limite di velocità di 50 chilometri orari sottolineando poi che i due ragazzini attraversarono la strada a una quindicina di metri dalle strisce pedonali facendo quasi uno slalom in mezzo alle altre auto che passavano in quel momento. Del resto anche il perito del pubblico ministero nella sua relazione ha rimarcato come l’illuminazione fosse pessima e come il ragazzo indossasse un abbigliamento scuro che non consentì a chi guidava di notarlo.

La sentenza del giudice Elisa Marras arriverà il 4 dicembre, intanto nell’udienza di ieri l’avvocato Mauro Intagliata che assiste i genitori del ragazzo ha revocato la costituzione di parte civile perché, mentre il processo andava avanti, la compagnia assicurativa ha provveduto a pagare il risarcimento danni. (e.c.)

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