La Nuova Sardegna

Oristano

Fermato con la cocaina condannato a sei anni

di Enrico Carta
Fermato con la cocaina condannato a sei anni

L’arresto a dicembre vicino alla stazione per il possesso di 100 grammi di droga Tiziano Casta era già stato fermato in passato. È coinvolto anche in altre inchieste

17 novembre 2017
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ORISTANO. Crocevia dello spaccio di cocaina? Oristano è stata anche questo per quanto non fosse probabilmente il solo mercato finale a cui destinare la droga. Nel gennaio scorso finì in manette Tiziano Casta, 44 anni e un passato non esattamente limpido visto che con la droga pare avere una certa dimestichezza. Fu pizzicato a Sanluri nel 2010, si è ritrovato di nuovo in manette nei mesi scorsi. Tutt’ora è in carcere e le possibilità che esca sono da ieri assai più ridotte, visto che di fronte al giudice per le udienze preliminari Annie Cecile Pinello ha incassato una nuova condanna per spaccio. Stavolta la pena è stata di sei anni, un anno in meno rispetto a quanto aveva chiesto il pubblico ministero Andrea Chelo che aveva sollecitato la condanna a sette anni.

L’arringa dell’avvocato difensore Anna Maria Busia ha prodotto frutti sull’entità finale, ma non è riuscita a smontare il castello accusatorio. Del resto appariva molto difficile cercare di dimostrare che quei 100 grammi di cocaina che furono sequestrati nella zona vicino alla stazione ferroviaria non servissero per portare avanti un’attività di traffico di sostanze stupefacenti. La droga doveva essere ceduta al cagliaritano Nicola Fois, un’altra conoscenza delle forze dell’ordine per via di un suo coinvolgimento nell’indagine su una rapina commessa al Banco di Sardegna di Cagliari nel 2016. Del resto Tiziano Casta nemmeno aveva provato a spiegare perché fosse in possesso di una quantità così ingente di cocaina, droga che avrebbe fruttato parecchi soldi qualora fosse finita sul mercato.

Di fronte al silenzio dell’imputato hanno parlato le prove raccolte. Per Tiziano Casta i guai si moltiplicano. La condanna a sei anni è giustificata dal fatto che gli sia stata contestata la recidiva dal momento che nel 2010 era stato coinvolto in un’altra inchiesta. Quando i carabinieri perquisirono la sua casa di Sanluri, trovarono la droga nascosta addirittura in mezzo a pannolini per bambini già usati.

E non finisce qui perché un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari l’ha inserito tra i presunti responsabili di un traffico di droga che varcava i confini della Sardegna visto che la presunta associazione a delinquere aveva quale punto di riferimento il Lazio, regione in cui erano presenti i contatti per il rifornimento. Superato il Tirreno la droga veniva immessa nel mercato isolano senza disdegnare più di un importante passaggio nell’Oristanese dove proprio Tiziano Casta avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’attività di spaccio.

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