La Nuova Sardegna

Oristano

Arborea centro di sostenibilità agricola

di Simonetta Selloni
Arborea centro di sostenibilità agricola

Bonifiche Ferraresi sottoscrive con Gse e Legambiente la Carta per gli standard di buone pratiche ambientali e energetiche

21 novembre 2017
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ARBOREA. Non c’è soltanto il compimento del percorso che ha condotto alla conversione a biologico dell’intera superficie di mille ettari ex Sbs acquisiti da Bonifiche Ferraresi. Nei programmi della società di Jolanda di Savoia, la piana di Arborea si candida a essere parte del primo hub tecnologico italiano al servizio dell’agricoltura nell’ambito del Progetto Carta di Sostenibilità agricola, una sorta di decalogo per misurare e migliorare il livello di sostenibilità ambientale delle imprese agricole.

Energia e ambiente. È un piano che affonda radici nel protocollo d’intesa firmato a settembre tra Bonifiche Ferraresi, e il Gestore dei Servizi energetici, società del ministero dell’Economia, con la benedizione di Legambiente. Ieri, l’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi, Federico Vecchioni, è stato ad Arborea con il presidente del Gse Francesco Sperandini, il presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni, quello regionale Annalisa Colombu, ma prima, lo stato maggiore di Bonifiche Ferraresi aveva incontrato a Cagliari il presidente della Regione Francesco Pigliaru.

Carta di sostenibilità. «È un passo importante, perchè la Carta di sostenibilità consente di individuare modelli di buone pratiche da applicare a ogni tipo di impresa agricola, da quelle piccole, fino a quelle più strutturate», ha sottolineato Vecchioni. Si tratta del prosieguo naturale di “Green energy farming”, il progetto avviato da Bonifiche Ferraresi fondato sull’agricoltura di precisione, quale premessa per la sostenibilità ambientale. Che si articola nell’innovazione rispettosa della tradizione e della vocazione del territorio, coniugate con la tutela delle risorse, quella idrica prima di tutto, quindi l’efficienza energetica e la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili, e la gestione ottimale dei rifiuti.

Gli obiettivi. Per quanto riguarda Jolanda di Savoia, l’obiettivo dell’autonomia energetica sarà raggiunto entro quest’anno, mentre quello del “carbon free” è fissato per il 2018. Discorso diverso per Arborea, dove l’ex Sbs è in fase di ricostituzione totale, e si ritiene di raggiungere questi obiettivi per il 2018. Quel che conta però è che già le premesse per una attuazione della sostenibilità agricola sono state poste con la mappatura della buone pratiche che conducono a vantaggi anche di tipo economico, con gli incentivi sostenuti dal Gestore dei servizi energetici.

Vocazione da rispettare. Secondo la presidente di Legambiente Rossella Muroni, la Sardegna è il laboratorio d’eccellenza per l’applicazione della sostenibilità agricola: «È la vocazione dell’isola, un’agricoltura di qualità inserita in un contesto ampio che riguarda l’agroalimentare, la cultura, il turismo sostenibile». Il modello è paradigmatico di quello che dovrebbe trovarsi nell’agenda dello sviluppo, che ha bisogno di solidità di progetti, piani a lungo respiro e accordo tra i vari partner, pubblici e privati, sugli intenti da perseguire. L’importanza degli interventi in campo energetico è stata rimarcata da Francesco Sperandini, presidente di Gse. «Si tratta di una opportunità importante per il mondo agricolo. Una mappa per gestire responsabilmente le risorse energetiche, applicabile a tutti i tipi di aziende».

Sulle quattro linee produttive che caratterizzeranno i mille ettari (cereali minori e sementi, orticole, legumi, officinali), oltre che il marchio biologico – anche questo legato alla partnership con Legambiente – ci sarà anche il valore aggiunto della sostenibilità agricola, ambientale ed energetica.

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