La Nuova Sardegna

Oristano

San Vero, a processo per frase omofoba

San Vero, a processo per frase omofoba

SAN VERO MILIS. Facebook ancora una volta luogo di offese e terreno fertile per regolamenti di conti che viaggiano al confine con la diffamazione. Sarà il giudice Maurizio Lubrano a stabilire se...

21 novembre 2017
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SAN VERO MILIS. Facebook ancora una volta luogo di offese e terreno fertile per regolamenti di conti che viaggiano al confine con la diffamazione. Sarà il giudice Maurizio Lubrano a stabilire se questa linea sia stata varcata o no nel processo che vede sotto accusa il sanverese Gianfranco Putzolu e l’ex assessore e consigliere comunale Ivo Serafino Fenu come parte civile.

Fu quest’ultimo il bersaglio di un messaggio scritto sul social network dal primo – fratello di un assessore della precedente giunta comunale – dov’erano contenute anche parole pesanti riguardanti la sfera sessuale oltre che un velato riferimento a una minaccia fisica subita qualche tempo prima della pubblicazione del post da Ivo Fenu. Se sul suo autore non ci sono dubbi, perché Gianfranco Putzolu usò il proprio profilo per lanciare l’invettiva, resta invece da valutare l’eventuale commissione di un reato da parte sua. Il pubblico ministero Giuseppe Scarpa gli contesta infatti la diffamazione con l’aggravante dell’utilizzo del mezzo con cui il pensiero sotto accusa è stato diffuso. La diffamazione su Facebook è infatti ormai considerata alla stregua della diffamazione a mezzo stampa. Resta appunto da stabilire se quelle frasi fossero diffamatorie come sostengono l’accusa e l’avvocato di parte civile Anna Maria Giannola o se invece si trattò di normale dialettica come ritiene l’avvocato difensore Mario Gusi. Il post del 2014 si inseriva nel contesto assai agitato della vita politica sanverese a pochi mesi dall’approvazione del Piano urbanistico comunale da parte della giunta guidata da Flavia Adelia Murru. Ivo Serafino Fenu, capogruppo di opposizione, aveva battagliato duramente contro il nuovo disegno urbanistico del paese sino a decidere di far rassegnare le dimissioni in massa di tutto il gruppo di minoranza. Per questo era stato più volte oggetto di pesanti aggressioni verbali. Tra queste quella di Gianfranco Putzolu, ricordata anche da un testimone, che aveva preceduto il post. La prossima udienza è fissata per il 19 febbraio.

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